C’è una squadra di 63 disoccupati: da Mauri a Granoche i calciatori senza un contratto

Al momento nessuno dei 63 calciatori presenti a Coverciano sa dove giocherà l'anno prossi,o. O solamente sa se giocherà, visto che ad oggi nessuna società si è fatta avanti per proporre un contratto. Sono i disoccupati del calcio italiano, giocatori svincolati, a fine contratto, che non hanno un nuovo rapporto di lavoro e che nessuno ha più cercato. Malgrado tutto, si tengono in attività, in vista di qualche chiamata last minute, a Coverciano dove la Figc e l'Aia ogni estate organizzano una struttura che ospita i calciatori in attesa di contratto perché si allenino, studino per il futuro, e restino a contatto con il pallone. Nella speranza di qualche notizia positiva.
Ce n'è per tutti i gusti, dal portiere al fluidificante di fascia, al trequartista, al mediano, alla punta. Volendo si potrebbero fare un paio di squadre e sulla carta, visto il livello attuale in cui vegeta il nostro calcio, rischierebbero anche di non sfigurare. Perché se le carte di identità non mentono, non mente anche l'esperienza e il curriculum personale di ogni singolo calciatore oggi in cerca di una squadra. Si passa da Stefano Mauri a Pasquale, da Rocchi, a Granoche, da Lazzari a Maresca. Tutti con un bagaglio di presenze e gol che però non sembrano interessare nessuno.
C'è chi come Granoche si è guadagnato la nomea e il titolo di miglior marcatore straniero di Serie B con i suoi ultimi 6 gol segnati con la maglia del Modena la passata stagione e chi vanta una carriera interamente in serie A, come Stefano Mauri 10 anni alla Lazio, o chi ha appena contribuito alla salvezza del proprio club, come Maresca che ha segnato uno dei gol decisivi per la permanenza in Serie A del Palermo all'ultima giornata. O chi ha comunque un passato glorioso, come Rocchi (ex Lazio e Inter), Pazienza (ex Napoli e Juve), Lazzari (ex Fiorentina, Atalanta, Udinese).
A vedere l'attuale calciomercato verrebbe da dire che posto per loro ci sarebbe anche. Magari non per tutti e 63 ma per alcuni una squadra potrebbe anche ritagliare un posto invece di virare sui soliti scambi da figurine tra club o la ricerca sempre più spasmodica di carneadi stranieri oramai troppo spesso veri e propri flop durante la stagione. Eppure si sa come va il calcio italiano all'interno delle scelte di mercato delle nostre società: piuttosto che niente, meglio niente.