C’è Germania-Brasile e tutti ritornano all’8 luglio 2014: il giorno del ‘Mineirazo’
8 luglio 2014. Una data che in Brasile non dimenticheranno mai perché è stato il giorno in cui la nazionale verdeoro, la pluridecorata squadra vincitrice per ben cinque volte della Coppa del Mondo, venne umiliata dalla Germania per 7-1 davanti al proprio pubblico. Una tragedia sportiva che in patria hanno definito subito "Mineirazo" – dallo stadio in cui avvenne la sconfitta, il Mineirao – sulla falsa riga di un'altra sconfitta storica del Brasile, il ‘Maracanazo', contro l'Uruguay nel 1950.
Il Mineirazo da cancellare
Una data che questa sera la Seleçion proverà a cancellare e a vendicare nell'illustre amichevole con la Germania, sempre guidata da Low che affronterà il Brasile a Berlino in una sfida dai mille risvolti importanti. Non solo perchè arriva per la prima volta dopo il clamoroso successo tedesco, ma anche perché darà una chiara indicazione sullo stato di forma tra due delle nazionali più quotate a Russia 2018.
Sei superstiti, tutto il resto è nuovo
Con una differenza importante: di quel Brasile vinto e umiliato oggi ne resta ben poco perché nel corso del tempo è stata effettuata una quasi completa rivisitazione dell'undici titolare attuale, tranne qualche eccezione. Rispetto a quattro anni fa, sono solamente sei i giocatori superstiti che saranno della partita oggi. Marcelo, Fernandinho, Paulinho e Willian scesero in campo dall'inizio o a partita in corso, mentre Dani Alves e Thiago Silva non giocarono, il primo per scelta tecnica, il secondo per squalifica.
L'assenza di Neymar
Come allora, anche oggi non ci sarà la stella delle stelle, Neymar. Al Mondiale mancò per il bruttissimo intervento subito da tergo da parte di Zuniga. Oggi, il brasiliano del Psg non ci sarà perché convalescente dall'operazione del piede. Un filo conduttore importante che lega il match a ciò che accadde nell'estate di 4 anni fa. E che fa tremare i tifosi brasiliani.
La responsabilità di Alisson
A essere chiamato in causa come attore protagonista sarà il romanista Alisson, il portiere del Brasile. Sarà lui a dover vendicare il collega Julio Cesar che l'8 luglio affondò per sette volte davanti alle avanzate tedesche. Per lui un compito che è anche un test essenziale di maturità: in quattordici partite disputate con Tite, Alisson ha collezionato ben undici clean sheet, subendo solamente tre gol. Un biglietto da visita importante, alla prova Germania.