Buon pari in Croazia, per l’Italia un piccolo passo verso Euro 2016
Il viaggio verso la Francia si fa sempre più in discesa per gli Azzurri di Antonio Conte. Contro la capolista del nostro girone, che già all’andata a San Siro ci aveva fatto ballare, la nazionale azzurra non è riuscita ad andare oltre al pareggio contro l’undici di Kovac. Un risultato comunque positivo, dopo il regalo dell’Azerbaijan: capace di mettere il bavaglio alla Norvegia, sempre vicina al nostro secondo posto. In evidente affanno fisico, dopo la chiusura di una stagione lunga e faticosa, i nostri giocatori hanno sofferto il talento degli avversari mostrando solo a tratti un gioco convincente. La serata di Spalato convince a metà, per quanto riguarda il gioco della nostra squadra, ma regala un sorriso e un sospiro di sollievo al commissario tecnico italiano per il contemporaneo pareggio in terra norvegese. La qualificazione è ancora tutta da conquistare, ma con tre partite da giocare in casa l’Italia può pensare positivamente ai prossimi impegni, a partire dalla sfida di settembre contro Malta.
Cominciata nel silenzio più assoluto dello stadio di Spalato, a causa della decisione dell'Uefa che ha punito i comportamenti razzisti dei tifosi croati nella scorsa gara contro la Norvegia, la partita ha regalato un primo quarto d'ora di sofferenza azzurra ed emozioni croate. Complice un'entrata in ritardo di Astori, nei confronti di Srna, la Croazia ha subito usufruito di un calcio di rigore al sesto minuto. Nel duello tra possibili futuri compagni di squadra, Buffon e Mandzukic, il portiere azzurro è riuscito a respingere il tiro dell'attaccante salvando il risultato. Il penalty ha avuto l'effetto di un elettroshock sul match. Cinque minuti dopo la parata del nostro portiere, Candreva pesca in area di rigore El Shaarawy: tocco sotto porta del milanista e gol del vantaggio azzurro, subito annullato (ingiustamente) dal guardalinee. Una beffa alla quale ha fatto seguito il danno. Mentre buona parte della squadra si è attardata a protestare (ed esultare) per il gol, i croati sono ripartiti di gran carriera e hanno sorpreso i nostri per il gol dell'1-0. Un episodio che ha fatto imbufalire il nostro ct: vicino all'espulsione, dopo aver protestato vivacemente contro il quarto uomo.
La formazione di Conte ha rischiato anche intorno alla metà del primo tempo, quando Mandzukic ha cercato in area di rigore Kovacic, chiuso con decisione da De Silvestri. Sull'azione, il giocatore della Sampdoria è rimasto a terra dolorante e con le mani sul volto, per il movimento innaturale del ginocchio. Un infortunio che ha costretto il nostro tecnico a sostituire il difensore e far entrare al suo posto De Sciglio. Al 31esimo è arrivata, dopo tanta sofferenza, la prima occasione per l'Italia. Dopo una buona azione, El Shaarawy si è trovato sul destro il pallone del pareggio: conclusione debole e centrale parata da Subasic. La chance sprecata non ha gettato nello sconforto i nostri che, al 35esimo, hanno trovato il pareggio su rigore battuto (con cucchiaio) da Candreva. Penalty netto, fischiato dal direttore di gara dopo un colpo di testa di Pellè "murato" da Mandzukic con la mano. La risposta della squadra di casa, è arrivata allo scadere con una botta da fuori di Rakitic, parata da Buffon, prima di un'altra grande occasione azzurra con Pellè che, da buona posizione, si è fatto respingere il tiro da Subisic.
Dopo il giallo della svastica disegnata sul manto erboso dello stadio di Spalato, il secondo tempo è cominciato senza Gigi Buffon, rimasto negli spogliatoi dopo un taglio sotto il ginocchio, e con Sirigu in porta. L'undici croato ha fatto la partita anche ad inizio ripresa, con gli Azzurri attenti a chiudere nella propria metà campo e pronti a ripartire con El Shaarawy e Candreva: tra i più positivi nella calda serata croata. Nel primo quarto della ripresa, di grandi occasioni non se ne sono viste: una punizione dal limite di Srna, contro la barriera italiana, e una conclusione alta di Brozovic. A 20 minuti dal termine, grande azione di Candreva. Il giocatore della Lazio, saltato l'uomo all'altezza della linea di fondo, ha servito Pirlo per la conclusione: destro del bianconero alto sopra la traversa. Una buona azione azzurra, che ha avuto il merito di spezzare il dominio dei padroni di casa, seguita dall'occasione con tiro centrale di Parolo.
Meno combattuto, rispetto al primo tempo, il match si è trascinato fino al novantesimo alternando buone trame di gioco e qualche azione pericolosa come quella di Perisic che, a 13 dal termine, ha scagliato un missile dai 25 metri senza trovare la porta di Sirigu. Croazia pericolosa anche con uno dei protagonisti di Berlino: Rakitic. Il centrocampista del Barcellona ha sfiorato la rete al 35esimo, in un'azione che ha ricordato il gol dell'1-0 dell'Olympiastadion. Con Ranocchia dentro al posto di El Shaarawy, Conte si è cautelato con un modulo decisamente più difensivo e limitato il forcing finale dei biancorossi. Nei minuti finali, prima del triplice fischio del direttore di gara, la Croazia è rimasta in dieci uomini per il secondo giallo a Srna: ultima emozione di una partita tirata e, a tratti, divertente.