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Buon compleanno, Maradona. Ma ora dimentica, dimenticaci e lasciati dimenticare

Il Pibe de oro compie 53 anni ma in Italia adesso il gesto dell’ombrello è più popolare della ‘mano di dio’
A cura di Maurizio De Santis
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Essere un uomo normale. Non è poi la cosa peggiore che possa capitare. Anche a una leggenda come te, Diego. Nel giorno del tuo compleanno, pensaci quando spegnerai le candeline. Soffiaci sopra e fa che sia buio. Dimentica, dimenticaci e lasciati dimenticare. Perché, vedi, se Maradona dev'essere quello del gesto dell'ombrello, quello che s'alza dalla tribuna e volta le spalle al ‘suo' Napoli per brindare con il presidente della Roma (e porca miseria un tempo i presidenti li facevi piangere, non ridere!), quello che s'accorge del gol tra un sorso di champagne e una risata sciocca, quello che ‘Pjanic mai avrebbe osato calciare alla tua maniera sotto i tuoi occhi', allora pibe non farti più vedere. Perché, è vero pibe, il primo amore non si scorda mai ma tu non sei più quello del ‘primo amore'. E nulla c'è di più triste che pensare possa essere tutto come allora. Il corazon non batte più alla stessa maniera. E questo non è più il tuo tempo, non è più il tuo calcio.

Fanne una ragione anche tu, Maradona. Non puoi più risolvere tutto con un calcio di punizione. Questo calcio, quello italiano, non è più ai tuoi piedi: ora ti prende sotto braccio, ti dà una pacca sulle spalle, ti piazza al centro della scena e aspetta che lo spettacolo cominci. Una volta ti temevano. Oggi non ti vogliono ma ti omaggiano perché in fondo Maradona è sempre meglio di Pelé. Perché un fenomeno in cassetta piace anche a quelli che ‘senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani'. Perché come fai a metterti contro chi ha scherzato con la vita, offerto alla morte un cohiba e un bicchiere di rum, se l’è fatta amica e l’ha risparmiato? Già, in fondo tu sei quello che ha preso in prestito la ‘mano di Dio' e l'ha usata per fare marameo e rifilare una scoppola agli inglesi dopo le scoppole – e le pallottole – prese dalla Nazione dei generali sulle rive delle Falklands (per i seguaci di sua maestà) o Malvinas (per i revanscisti sudamericani). Fenomeno laico, lo odi oppure lo ami. Il pibe accanto ad Evita, Che Guevara e San Gennaro. E adesso, invece, ti ritroviamo a parlare di quanto ce l'aveva piccolo Pelè…

Dimentica, dimenticaci e lasciati dimenticare, Diego. Perché se a urlare il tuo nome sono ragazzini che nemmeno erano nati quando te n'eri già andato, allora una cosa la puoi ancora fare: aiutaci a conservare un po' di quell'illusione che faceva stare incollati alla radio noi della ‘vecchia' generazione, quelli di Paolo Valenti e 90° minuto, di ‘Milano chiama e Napoli risponde' con le 3 dita della mano di Luigi Necco agitate nell'aria. Era di maggio, lo è ancora oggi e lo sarà sempre perché prima ci sono stati quelli come te. Sì, ‘quelli che devono finire sui libri di scuola perché la gente deve pur credere in qualcosa'. Chi ama il Dieci non dimentica. Così dicono. Sarà, ma la vita continua. Auguri, Diego.

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