Bunker d’Europa, le squadre che concedono meno tiri in porta
Con la sosta per le nazionali che mette in stand-by il percorso dei singoli campionati, continuano le nostre dettagliate analisi sui numeri fatti registrare dai club di tutta Europa con particolare attenzione verso Premier League, Serie A, Bundesliga, Liga e Ligue 1. Stavolta, a finire sotto la lente d’ingrandimento, sono le difese ma, soprattutto, le compagini in grado con un’ottima organizzazione di gioco di schermare al meglio il proprio pacchetto arretrato concedendo pochi tiri alle squadre avversarie.
Dal Manchester City di Guardiola al Napoli di Sarri, che incroceranno i guantoni nel girone F di Champions League all’Etihad Stadium il 17 ottobre prossimo, ecco i team ai quali è più complicato fare un tiro in porta per assetto tattico e organizzazione di gioco.
Nessuno come il City, concede solo 6.4 tiri a partita
Reduce da 5 successi consecutivi in Premier League contro Bournemouth, Liverpool, Watford, Crystal Palace e Chelsea, il Manchester City di Guardiola occupa il vertice della classifica di Premier League insieme con i “cugini” dello United. Un primato destinato a durare nel tempo, magari fino al 9 dicembre prossimo quando ci sarà proprio il primo attesissimo derby stagionale all’Old Trafford, e che evidenzia la forza di questi due straordinari collettivi divisi, numeri alla mano, solo da 1 rete segnata in meno (21 contro le 22 dei “Citizens”) da parte dei “Red Devils”.
Eppure, se ci riferiamo ai gol subiti, 2 per entrambi, il club di scena all’Etihad Stadium può vantare una tenuta strutturale che alla lunga potrebbe garantire un rendimento in fase passiva migliore. I “Citizens”, infatti, sono la squadra in Premier ed in Europa che concede meno tiri con 6.4 conclusioni per match agli avversari grazie ad un possesso di palla medio a partita del 63.8% ed un baricentro alto che consente loro di esercitare una grande pressione sui portatori di palla rivali. Numeri straordinari per una formazione che sembra aver dimenticato le difficoltà dell’annata 2016/17 ed aver appreso al meglio il concept, il modo di intendere il calcio del tecnico spagnolo.
Napoli 7 bellezze pure in difesa
In seconda posizione per conclusioni concesse agli avversari in Europa troviamo il Napoli capolista in Serie A. Incensato per il suo gioco spumeggiante, il suo divertente fraseggio stretto, il suo elegante tiki taka e per un attacco stellare capace di frantumare qualsiasi record di produttività offensiva con 25 reti a referto, il sodalizio azzurro si destreggia bene anche dal punto di vista difensivo.
Gli uomini di Sarri, infatti, al netto di qualche errore individuale di troppo e di una retroguardia che è la terza migliore d’Italia a quota 5 gol al passivo, si dimostrano bravi a ostacolare il gioco nemico con le stesse armi del Manchester di Guardiola: tanto possesso palla (61%), pressing altissimo e coperture preventive. Manovre, consegne e strategie tattiche in grado di limitare l’impatto che la difesa partenopea deve assorbire partita per partita con appena 7.3 conclusioni subite per gara.
Possesso palla e coperture preventive: la ricetta del Borussia
Sul terzo gradino del podio, invece, rintracciamo il Borussia Dortmund del tecnico Peter Bosz. La compagine della Vestfalia che tenta la fuga su un Bayern Monaco in totale stato di confusione e su Hoffenheim e RB Lipsia, concentra le sue ambizioni di successo sulle sue qualità offensive (21 le reti siglate in appena 7 giornate, media perfetta di 3 gol per match) ma anche su una certa impermeabilità difensiva.
I gialloneri, infatti, in possesso della miglior retroguardia della Bundes con appena 2 reti subite (contro Borussia Monchengladbach e Augsburg) portano a casa questo risultato grazie ai soli 7.6 tiri concessi a partita agli avversari con una capacità di lettura importante da parte dell’intera formazione titolare ma anche per un possesso di palla esasperato ed esasperante che, al momento, è il migliore d’Europa per volume con uno straripante 64.6%. Elementi straordinari che eleggono il Borussia, con la contestuale assenza del Bayern Monaco, squadra da battere in Germania e possibile mina vagante in Europa.
Montpellier, il bunker che non ti aspetti
In quarta posizione, quasi come un unicum in questa nobile lista, troviamo la tredicesima compagine dell’attuale classifica della Ligue 1, ovvero: il Montpellier. E sì perché se le prime tre posizioni di questa particolare graduatoria erano occupate da compagini con forti ambizioni di classifica, la quarta moneta del ranking appartiene ad un club che ha come obiettivo quello di salvarsi in fretta, mantenere la categoria e poi provare a togliersi qualche soddisfazione in giro per la Francia.
Soddisfazioni che, almeno per il comparto difensivo, stanno già arrivando col club vincitore nel 2011/12 con Giroud e compagni capace di subire appena 6 gol al passivo e concedere, nemmeno il PSG di Emery ci riesce, appena 8.4 tiri a partita verso l’estremo difensore Lecomte. Una condotta positiva e che, dovesse continuare, potrebbe facilitare il compito del tecnico Michel Der Zakarian con una stagione vieppiù tranquilla.
Liverpool che paradosso: subisce pochi tiri e incassa tanti gol
A chiudere, il Liverpool di Jurgen Klopp. La squadra della Merseyside che sembra condannata all’ennesima stagione "Reds" ricca di entusiasmanti premesse e di deludenti sviluppi non mantiene nonostante i numeri, una certa imbattibilità difensiva. Lovren, Matip, Gomez e Klavan supportati da una buona mediana, infatti, pur concedendo pochi tiri, circa 8.4 a partita, agli avversari di Premier, non riescono a garantirsi buoni dividendi con il peggior rendimento, fra le top d’Inghilterra, a quota 12 gol al passivo (5 subite solo contro il Manchester City).
Una sorta di grande paradosso, di cortocircuito che penalizza la squadra e che dovrà essere risolto al più presto dal tecnico tedesco al netto di una classifica che si fa sempre più precaria, la vetta dista 9 punti, per i rossi di Anfield.