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Buffon ricomincia da tre: l’Italia in maglia verde, Sarri e la Champions

Gigi Buffon ricomincia da tre. Il portiere dopo il ritorno alla Juventus con la prospettiva di superare il record di presenze di Maldini, potrebbe vestire un’altra volta l’azzurro per congedarsi definitivamente dalla Nazionale. Nel frattempo l’estremo difensore ha parlato del nuovo corso azzurro, approfittandone per dire la sua sulla tanto discussa maglia verse. In occasione del Festival dello Sport di Trento Buffon ha parlato anche della Juventus, del feeling con Sarri e soprattutto dell’obiettivo Champions.
A cura di Marco Beltrami
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Gigi Buffon ricomincia da tre. Il portiere dopo il ritorno alla Juventus con la prospettiva di superare il record di presenze di Maldini, potrebbe vestire un'altra volta l'azzurro per congedarsi definitivamente dalla Nazionale. Nel frattempo l'estremo difensore ha parlato del nuovo corso azzurro, approfittandone per dire la sua sulla tanto discussa maglia verde. In occasione del Festival dello Sport di Trento Buffon ha parlato anche della Juventus, del feeling con Sarri e soprattutto dell'obiettivo Champions.

Buffon e la maglia verde della Nazionale

All'indomani della matematica qualificazione dell'Italia alla fase finale di Euro 2020 Gigi Buffon è intervenuto ai microfoni di Sky in occasione del Festival di Trento. Il portiere della Juventus ha dimostrato di gradire la tanto discussa maglia verde, simbolo di un'Italia giovane e vincente: "Il verde è un bel colore, magari ci rappresenta poco ma è giustificato perché la linea verde sposata dal mister e dalla Federazione sta dando grandissimi risultati. I giovani ci sono e il ct sta lavorando benissimo su dei ragazzi che hanno grandissimo talento e la convinzione di poterlo mostrare, e questo è un grandissimo risultato".

Buffon e i primi mesi alla Juventus con il pignolo Sarri

Soddisfazione per la Nazionale, ma anche per il nuovo corso della Juventus targato Maurizio Sarrri. Queste le parole di Buffon sul feeling con il nuovo mister: "Conosco Sarri da cinque mesi ma posso dire già che è l'allenatore più pignolo che abbia avuto. Ulivieri e Allegri sono stati i più simpatici, Scala è stato il più serio, lo percepivo il padre-padrone di quel Parma, Ancelotti l'allenatore al quale devo di più: se Scala ha avuto la follia di farmi esordire giovanissimo, Carlo la fece più grande e dopo due mesi dal suo avvento mi fece scalare le gerarchie e mi mise davanti a Bucchi, che era un portiere della Nazionale. Divenni titolare dopo cinque-sei partite e quella è stata la mia consacrazione".

L'ossessione Champions e il rapporto con Ronaldo

Alla Juventus, Gigi Buffon ha trovato Cristiano Ronaldo. La speranza è quella di vincere quella Champions, che permetterebbe anche al lusitano di incassare l'ennesimo Pallone d'Oro: "Cristiano è un ragazzo a modo, interagisce con i compagni, è stata una piacevole scoperta. Pallone d'Oro? Se lo vince è perché la Juve ha conquistato qualcosa di importante. Sarebbe anche ora. Dopo la rovesciata gli chiesi quanti anni avesse e mi rispose: '33, non male vero?'. Pensai ‘che figlio di…'. Se non li puoi combattere, unisciti a loro. A proposito di fenomeni, ecco perché ho accettato il Psg. Se non stai con i migliori, fai fatica a capire cosa significa essere un campione".

Buffon e la stima e l'affetto per Antonio Conte

Strano vedere sulla panchina dell'Inter Antonio Conte per Buffon. Il portiere della Juventus spende parole di stima e affetto nei confronti dell'ex compagno e mister: "Gli voglio un bene dell'anima, è stato mio compagno di squadra, mio capitano e poi mio allenatore. Lo conosco come persona e professionista, ha un alto grado di professionalità e correttezza verso il gruppo. Non dorme la notte se la sua squadra non capisce cosa chiede. I tifosi? Li capisco se ci rimangono male, ma Antonio va stimato perché ha dato tutto per la Juve e ha ottenuto risultati. Le scelte si possono discutere, ma quel che ha dato e ricevuto dalla Juve è qualcosa di importante". Stesso discorso per Chiellini, Bonucci e Barzagli: "Voglio loro bene, ci lega un rapporto speciale. Con loro nessuna impresa sembra impossibile".

La scelta di tornare alla Juventus

In conclusione una battuta sugli stimoli del ritorno alla Juventus: "Riguarda anche un riassetto famigliare dopo l'anno a Parigi. Andare via mi ha reso una persona più completa, ringrazio il Psg perché senza di loro avrei smesso di giocare. Sentii il richiamo di casa ripensando alla famiglia, ho deciso per questo di tornare a Torino. Si chiude il cerchio con i compagni di una vita, anche se con un ruolo meno importante rispetto a prima. Sono comunque soddisfatto, vedere che i compagni mi osservano mi dà la forza di giocare ancora".

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