‘Buffon? No, grazie. Non fa al caso nostro’. Quando il Milan bocciò Gigi
Gigi Buffon scartato dal Milan. A raccontare il retroscena alla Gazzetta dello Sport è stato Lorenzo Buffon, cugino di secondo grado del nonno del portiere juventino e della Nazionale. Sliding doors… questione di porte che scorrevoli e di occasioni perse perché il destino ha in serbo per noi scelte diverse. E' successo anche all'estremo difensore bianconero che, ancora ragazzino, non entusiasmò lo staff milanista e venne scartato… da allora la sua carriera ha preso una strada e una piega differente.
Dalla Russia con furore. Una vita professionale in crescendo, dal Parma alla ‘vecchia signora' fino a conquistare la maglia dell'Italia. Un predestinato, dicono oggi che il numero uno ha mostrato qualità, continuità di rendimento sempre al top. Era il 29 ottobre 1997, quando a Mosca, l'allora commissario tecnico Cesare Maldini, in un clima durissimo (sia per la posta in palio sia per le condizioni meteo) prese la decisione che avrebbe cambiato del tutto il percorso di Buffon: durante Russia-Italia (match di andata degli spareggi per la qualificazione al Mondiale di Francia ’98) gli disse di scaldarsi e tenersi pronto per entrare al posto di Pagliuca, infortunato. Al 32esimo del primo tempo si tuffò nella tormenta, aveva 19 anni e non ha mai più lasciato i pali della Nazionale.
Gigi è il miglior portiere di oggi. È mio parente- spiega Lorenzo Buffon, portiere rossonero dal 1949 al 1959, nell'intervista alla Gazzetta -. Lo portai al Milan quando ero osservatore ma decisero di non prenderlo.
Il miracolo a Parma, l'orgoglio Azzurro, la gioia Mondiale, la vetta del calcio tricolore raggiunta con la Juventus… cosa manca? la classica ciliegina sulla torta: conquistare la Champions League e poi l'ultima Coppa del Mondo in Russia (ironia della sorte) nel 2018. Finirà (forse) laddove tutto è cominciato.