Buffon: “La Champions? Se non l’ho vinta è perché non l’ho meritata”

Vincere la Champions. Cruccio, chiodo fisso, scommessa, obiettivo. La Juventus è giunta a un passo dalla grandezza, le manca la ‘ciliegina sulla torta' per consacrarsi tra le più forti d'Europa. Il triennio di Conte le ha restituito smalto e donato brillantezza a quel blasone che Calciopoli, la B e la risalita in A avevano offuscato. L'arrivo di Allegri ha conservato la tradizione di successi, consolidato lo strapotere in Italia e soprattutto alimentato anche ambizioni in Coppa grazie alla finalissima disputata a Berlino contro il Barcellona.

Si riparte a metà settembre: Siviglia (debutto allo JStadium con gli andalusi), Lione e Dinamo Zagabria saranno le avversarie della prima fase a gironi. A Torino si sono attrezzati perché la prima parte del trofeo possa essere affrontata a spron battuto. Non c'è più Pogba ma gli innesti di Dani Alves e Benatia in difesa, Pjanic a centrocampo, Higuain in attacco e Pjaca quale giovane di talento hanno scandito una campagna acquisti da top club.

Cosa darei per vincere la Champions? Vorrei vincerla se la meriterò – ha ammesso Buffon alla Domenica Sportiva -. E se finora non l'ho ancora vinta vuol dire che non l'ho meritata.

Due partite, 6 punti. La Juve ha ricominciato in A da dove aveva concluso: vincendo. "Chi pensa che abbiamo il campionato in pugno, commette un grave errore. Roma e Napoli non molleranno fino all'ultimo mese. Sul campo nulla è scontato". Da Conte a Ventura, riparte la sfida anche in Nazionale. I Mondiali di Russia 2018 sono l'ultima tappa della carriera che in azzurro è ventennale, alle spalle c'è già chi preme.

Sarà l'ultimo mio biennio e non voglio lasciare nulla al caso. Abbiamo avuto spedizioni fortunate, altre meno, ma alcune volte siamo andati via sentendo di non aver dato tutto. La vera sconfitta è tornare a casa con questa amarezza.  Non voglio fare proclami, ma spero che noi come squadra possiamo riuscire a emozionare gli italiani come agli Europei.

In ritiro a Coverciano ci sarà anche Donnarumma, l'estremo difensore del Milan è considerato l'erede dello juventino. E l'inizio di stagione ha confermato le grandi doti del ragazzi che da Pompei fino alla Nazionale ha scalato a grandi falcate il calcio tricolore.

Per quello che ha fatto e sta facendo è una convocazione assolutamente meritata. Penso che sia un portiere veramente forte e affidabile nonostante l'età. Se Ventura l'ha voluto a Coverciano è perché l'ha meritato sul campo.