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Buffon e la Serie B con la Juve: “Rinuncia dolorosa, ma la vita mi ha ripagato di tutto”

Gigi Buffon è tornato a parlare della discesa in Serie B con la Juventus, una scelta che ha sempre difeso e che a distanza di 13 stagioni rivendica come quella corretta: “Avevo 28 anni, avrei potuto andarmene ovunque, ma decisi di dare un segnale forte verso chi ama questo sport, rinunciando a qualcosa di importante”
A cura di Alessio Pediglieri
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Nel corso dell’evento Trofeo Agnelli 2019, Gianluigi Buffon è tornato a parlare della sua carriera, della sua attuale realtà in bianconero e del suo passato, sempre con i colori bianconeri addosso. A pochi giorni da una clamorosa topica che ha quasi costretto la Juventus alla prima sconfitta stagionale (contro il Sassuolo, match poi terminato 2-2), il numero uno dei portieri italiani ha ripercorso la sua storia anche quando ha vissuto uno dei momenti più difficili: la Serie B con la Juve.

Sono passati tredici anni dal 2006, quando il calcio italiano venne travolto e stravolto dall'infamia di Calciopoli. Uno scandalo che travolse tutti o quasi e che ebbe come occhio del ciclone la Juventus allora capitana in dirigenza dalla Triade Moggi-Giraudo-Bettega. Le sentenze – che ancor oggi fanno discutere e sono oggetti di ricorso – videro la Juventus sprofondare in Serie B per illecito e con lei tanti campioni, tra cui anche Gigi Buffon.

La rinuncia e la rivincita sportiva

Il portiere bianconero avrebbe potuto evitare l'onta della retrocessione, forte di un mercato che avrebbe fatto carte false per ingaggiarlo e strapparlo ai rivali, ma la sua – racconta lo stesso Buffon – fu una scelta consapevole e a distanza di anni è stato ripagato con gli interessi per quell'atto di amore estremo.

avevo la certezza che comportandomi bene, con generosità verso gli altri, la vita mi avrebbe restituito tutto. Se oggi a quasi 42 anni mi trovo qui è in virtù di quella scelta fatta 14 anni fa

Il ‘segnale' da dare a chi ama il calcio

Parole che evidenziano la professionalità di un campione riconosciuto come tale nel mondo. Oltre a essere oggi un simbolo della juventinità nel calcio, Buffon è da sempre un punto di riferimento per serietà, correttezza e una carriera come pochi altri: " In mezzo a un mondo di parole, quella è stata un'occasione per dare un segnale forte a tutti i ragazzi che hanno questa passione e questo segnale lo puoi dare solo se sei il primo a rinunciare a qualcosa di importante".

Il punto più basso per tornare a vincere

In quel momento, Gigi Buffon aveva 28 anni, era nel pieno della sua carriera, poteva decidere altre vie, alle soluzioni certo più facili e veloci. Invece, affrontò la stagione in Serie cadetta, poi vinta a mani basse da una Juventus che rientrò in Serie A immediatamente e dalla porta principale e che ha posto le basi per la straordinaria avventura attuale con il club reduce da 8 scudetti consecutivi.

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