Buffon da Pallone d’Oro. Gigi fa 100 in Champions, è ora di vincerla

Negli ultimi mesi Gigi Buffon ha parlato un paio di volte di ritiro. Il portiere prima di Natale ha detto che si sarebbe ritirato dopo i Mondiali del 2018, mentre qualche giorno fa ha svelato che ai compagni, al tecnico e al presidente Agnelli aveva dichiarato che se contro il Barcellona, tra andata e ritorno, non avesse subito gol si sarebbe ritirato già a fine stagione. Poi naturalmente è tornato sui suoi passi. E la scelta naturalmente è quella più giusta. Perché Buffon, che è uno dei più grandi portieri di sempre se non il più grande, non può lasciare adesso perché priverebbe la sua squadra di un numero uno formidabile, che a 39 anni è ancora decisivo e che continua a sognare la vittoria della Champions League.
Gigi sempre decisivo
La squadra di Allegri ha una difesa strepitosa. La BBC è un muro invalicabile, ed è aiutata tantissimo da tutta la squadra. Quando qualche falla c’è, Buffon entra in scena e da autentico numero uno risolve ogni tipo di problema. Così è stato nel quarto d’andata contro il Barcellona quando ha negato il gol a Iniesta con un intervento spettacolare; e così è stato anche a Montecarlo, dove in avvio di partita ha compiuto una parata fantastica su una conclusione del giovane e fortissimo Kylian Mbappé.
Champions e Pallone d’Oro
Buffon non può pensare a lasciare il calcio e non deve farlo perché è al top e perché ha la possibilità di arricchire ulteriormente la propria bacheca. La Champions League gli manca e probabilmente il 3 giugno prossimo a Cardiff disputerà la terza finale della carriera, le prime due le ha perse, ma erano altri tempi. C’erano altri compagni (altrettanto forti) e altri avversari. La Juventus si avvia alla nona finale di Champions e senza voler andare troppo avanti si può dire che Buffon può sognare concretamente anche il Pallone d’Oro, che sarebbe il coronamento di una carriera stellare, che dura da oltre vent’anni, è costellata da record, primati e premi. Gli mancano solo la Champions e il Pallone d’Oro. E un trionfo potrebbe aiutare l’altro.
100 in Champions e caccia al record d’imbattibilità
Per non farsi mancare nulla Buffon a Montecarlo ha aggiornato il suo score. Perché Buffon ha disputato allo Stade Louis II la 100esima partita con la Juventus in Champions, meglio di lui solo Maldini (139 con il Milan). Buffon ha continuato a tenere inviolata la propria porta. La Juventus sale a 621 minuti d’imbattibilità, il trentanovenne portiere è a 531 perché contro la Dinamo Zagabria ha giocato Neto. Il numero uno di Allegri adesso è a 92 minuti dal terzo posto all-time di Dida (imbattuto per 623 minuti nella Champions 2004-2005). Lontanissimo Lehmann, che non subì reti per 853 minuti nel 2005-2006. Ma la Champions Lehmann con l’Arsenal non la vinse.
Buffon: "Pallone d'Oro? Non ci penso"
Se Higuain ha segnato la doppietta decisiva, un monumentale Buffon ha conquistato la scena a Montecarlo. 3 interventi strepitosi del portiere che ai microfoni di Mediaset Premium ha risposto così ai complimenti: "Le parate? Son lì per quello e devo sempre dimostrare di essere a quel livello, nonostante la carta d’identità. L’obiettivo è quello di smettere di giocare e che tutti dicano “peccato che abbia smesso”. Lavoro per questo ed è l’obiettivo che mi sono prefisso, giocare nella Juve mi aiuta. La parata più difficile? Non ho idea perché non posso giudicare con precisione. L’importante è farsi trovare pronti quando la squadra ne ha bisogno e fino a quando succede questo sono felice".
Ma questa Juventus dove può arrivare? Buffon vede margini di crescita:"Possiamo migliorare? La squadra ha fatto una bella gara, senza questo approccio e compattezza è complicato. L’obiettivo è quello di migliorarci ancora, lavorando tutti i giorni. Tempo ne rimane poco e quindi dobbiamo fare ancora step in avanti".
In conclusione una battuta sulla prospettiva di un possibile Pallone d'Oro, con Buffon che non vuole distrazioni: "Pallone d’Oro? Non mi manca perché è una cosa alla quale non penso. Spreco già tante energie per stare in condizione ed essere d’aiuto. Giocare alla Juve mi aiuta anche, ed è bello lavorare in sentimenti soddisfacenti". In conclusione una battuta sull'ipotesi di uno scambio di maglia chiestogli da Mbappé, smentito da Buffon: "MBappè voleva la mia maglia? Non credo e io gliel’avrei data perché in passato una volta non l’ho ricevuta e ci sono rimasto male. Oggi mi vergognerei di fare la stessa cosa".