Buffon: “Asto vinciamo per te”. Allegri: “Penso alla piccola che non vedrà più il papà”
Domenica scorsa, quando gli dissero che ‘Asto' era morto, che il suo corpo senza vita era stato trovato nella stanza d'albergo (la 118) dove alloggiava la Fiorentina prima della gara con l'Udinese, che quel difensore affrontato da avversario tante e volte e poi divenuto compagno in Nazionale aveva esalato l'ultimo respiro da solo, lontano dai suoi cari, Gigi Buffon sentì una fitta forte in petto. E' stato come se gli avessero preso il cuore in una mano stringendolo forte nel palmo lasciandogli una sensazione di bruciore pulsante. E' stato come se l'avessero scosso fin dentro l'anima con uno strattone. Da togliere il fiato.
In conferenza stampa, alla vigilia della gara di Champions contro il Tottenham, il portiere della Juventus e dell'Italia dedica un pensiero a Davide Astori, l'ex capitano della Fiorentina deceduto per cause naturali nella notte tra sabato e domenica scorsa.
Si riparte perché lo impone la vita, altrimenti ti lasci inevitabilmente consumare da tutte le tragedie che nel corso di una vita ti sono vicine o ti lambiscono – ha ammesso Buffon -. Soprattutto per noi che siamo calciatori e abbiamo avuto l'onore di stare vicino a una persona come Davide, il modo migliore per ricordarlo e far sì che il suo essere sportivo possa sempre emergere e non venga mai dimenticato, sia proprio quello di giocare e di esaltare i valori migliori dello sport e del calcio.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il tecnico bianconero, Massimiliano Allegri. Difficile trovare le parole in momenti del genere, impossibile non restare intimamente colpiti da quanto accaduto. Che lo abbia conosciuto o meno, poco importa: è il valore della vita ciò che conta. Se ci hai lavorato assieme, com'è capitato all'allenatore toscano, allora è anche più dura accettare certe cose.
Penso che siano state dette tante cose. Hanno parlato in tanti. Adesso penso che il silenzio sia la cosa migliore. Il pensiero va a lui, alla sua famiglia, alla bambina che ha due anni e che non avrà la fortuna di conoscere il padre – ha aggiunto Allegri -. Bisogna andare avanti, Davide lo porterò sempre con me, siamo cresciuti insieme calcisticamente, è un dolore enorme.