Bruma, il talento del Portogallo che i tifosi dello Sporting Lisbona tentarono di rapire
Con l’ennesima vittoria nell’Europeo Under 21, la Spagna è stata la prima semifinalista del torneo battendo un altro avversario molto accreditato alla vittoria finale prima ancora dell’inizio della competizione: il Portogallo. All’interno della Nazionale gioca uno dei più grandi fenomeni del calcio futuro come Gonçalo Guedes, ex Benfica e oggi al Psg. Ma non è il solo.
Il nome caldo che si è fatto riconoscere con quel gol della possibile rimonta contro la Spagna, è quello di Bruma. Classe 1994, nato in Guinea, ma naturalizzato portoghese, è stato al centro di un episodio davvero grave, ma allo stesso tempo curioso quando nell’estate del 2013 volle lasciare lo Sporting Lisbona. La squadra interessata al suo acquisto era quella dei rivali del Porto e già questo dovrebbe far presagire ad un epilogo tutt’altro che normale in un momento in cui il calciatore era alle prese con questioni contrattuali che non si riuscivano a risolvere con lo Sporting sia lui che il suo procuratore.
Un gioiellino di cui sentiremo parlare
Quando si dice avere il calcio nel sangue e tramandarlo in famiglia. Uno sport fondamentale e di primo piano nella vita di Bruma. Il giovane talento, nato in Guinea-Bissau, è emigrato in Portogallo con la famiglia a 13 anni ed ha cominciato a giocare poco tempo dopo nel settore giovanile dello Sporting Lisbona. Dicevamo una questione di famiglia.
Suo fratello maggiore infatti, è noto come Buomesca, è anch'egli un calciatore che dopo aver giocato come attaccante nel settore giovanile dello Sporting, è passato in quello del Chelsea prima di passare al Fulham dove gioca attualmente. Bruma però nel frattempo cominciò a farsi apprezzare allo Sporting e nel 2013 fece il suo esordio in prima squadra in una partita persa per 1-0 in casa contro il Maritimo, segnando però il suo primo ed unico gol stagionale solo la settimana successiva in una partita vinta per 3-2 contro il Gil Vicente.
La voglia di emergere nel grande calcio europeo
Ala sinistra, ala destra o seconda punta, Bruma si è fatto subito riconoscere per dinamicità in fase d’attacco, dove si è sempre distinto per il suo modo incredibile modo di dribblare con la sua velocità gli avversari e di ingannare i difensori con finte di corpo a dir poco straordinario. Un calciatore che ha trascorso praticamente tutta la sua fase di crescita nel calcio nel settore giovanile dei biancoverdi di Lisbona.
Con il club portoghese ha totalizzato 13 presenze, 1 gol e 4 assist, ma la sua voglia di emergere e farsi apprezzare in altre piazze era tanta. Così, spinto da questo grande desiderio, nella caldissima estate del 2013, a farsi avanti, fu proprio il Porto. La rivale dello Sporting provò ad avvicinare il calciatore provando a formulare un’offerta importante pur di assicurarsi quel talento. E’ solo l’inizio di una lunga e calda, caldissima estate.
Il ‘rapimento' dei tifosi dello Sporting
La possibile trattativa che stava andando avanti e che rischiava seriamente di potersi chiudere, fece infuriare i tifosi dello Sporting Lisbona. Bruma era al centro di importanti voci di mercato che però hanno anche rischiato di fargli correre un brutto pericolo. Nel tentativo di cercare di fermare in qualche modo quello che sarebbe stato un tradimento troppo grande da sopportare, ma soprattutto per risolvere a modo loro la spinosa guerra contrattuale fra lui e il club, un gruppo di tifosi dello Sporting infatti, pur di trattenerlo e risolvere a modo loro la questione con il club che lo ha cresciuto, hanno pensato di rapirlo.
A confermarlo è stato lo stesso agente del giocatore che in quel periodo disse: "Bruma era in albergo quando è accaduta questa cosa e c'è chi dice che il tutto sia stato voluto da qualcuno dello Sporting. Si tratta di un fatto gravissimo, noi abbiamo già fatto partire la denuncia ed i nostri avvocati hanno richiesto alla Federcalcio l'annullamento del suo contratto".
Un episodio che non ha fermato Bruma
Evidentemente scosso, sorpreso e a dir poco spaventato da quanto accaduto, la situazione cambiò di netto ma le trattative andarono avanti e furono dirottate verso altre società. "Non ci sono le condizioni per rinnovare con lo Sporting, non torno più. Sono grato a loro perché mi hanno cresciuto, il clima però adesso è impossibile da gestire. Non c'era altra soluzione se non l'addio, dato il comportamento del club.
E non è colpa mia se si è arrivati a questo punto". Furono queste le parole di Bruma, riferite però alla querelle relativa al suo contratto con lo Sporting che faceva muro pur di rivendicare una specie di clausola che ne impediva il trasferimento in quel periodo. E così, il “Cristiano Ronaldo che verrà”, si trasferì al Galatasaray, con cui è rimasto fino alla scorsa stagione.
L’inizio di un percorso positivo
Il passaggio nel campionato turco sorprese un po’ tutti coloro i quali pensavano che Bruma potesse ambiare a piazze almeno più importanti e più ambiziose in Europa rispetto al Galatasaray. Nella sua prima stagione, totalizzò 7 presenze prima di passare a gennaio al Gaziantepspor dove però non giocò mai. La stagione successiva arrivò poi la chiamata della Real Sociedad dove totalizzò 32 presenze e 2 gol. Convincenti per portarlo nuovamente in Turchia al Galatasaray dove lo scorso anno in 30 apparizioni segnò 11 reti.
Sufficienti per assicurarsi il trasferimento in Germania all’ambizioso Lipsia per 12,5 milioni di euro. Oggi però, dopo il super gol realizzato contro la Spagna, le sue quotazioni sono salite ulteriormente e probabilmente il Gala si starà mordendo le mani. Un fenomeno che, superato quel brutto episodio del rapimento, ha avuto la fortuna adesso, di giocare in Champions League trasferendosi in uno dei club rivelazione d’Europa nella scorsa stagione.