Brasile, nuovi guai per Bilica: arrestato per non aver pagato gli alimenti alla figlia
Ancora nei guai Fabio Bilica, ex-difensore brasiliano conosciuto in Italia per aver vestito le maglie di Venezia, Palermo, Brescia ed Ancora tra il 1998 ed il 2004. L'ex-calciatore, infatti, è stato arrestato in Brasile per non aver pagato gli alimenti alla figlia ed ora dovrà passare almeno sessanta giorni in carcere, come stabilito dalla magistratura brasiliana che si sta occupando del caso. Bilica era stato arrestato a João Pessoa, la capitale dello stato del Paraíba, nelle scorse ore.
Non è la prima volta che il calciatore si mette nei guai: già ai tempi del Palermo lasciò "di corsa" la Sicilia per aver avuto una bambina, mai riconosciuta, da una ragazza siciliana. E non solo: nel 2000 fu arrestato per tentata corruzione di minorenni, mentre nel 2009 era finito in galera sempre per non aver pagato gli alimenti. Infine, nel 2013, era stato accusato di stupro da parte di una vicina di casa. Adesso il carcere, dove resterà due mesi ma dal quale potrà uscire qualora pagherà quanto dovuto alla figlia.
E dire che in campo si era fatto sempre apprezzare: nel 1998 era stato "scoperto" dal Venezia guidato da Walter Novellino e, dopo due buone stagioni, era passato al Palermo. Pochi mesi, poi lo "scandalo" della figlia non riconosciuta e la "fuga" al Brescia, dove rimase sei mesi. A fine stagione, il passaggio all'Ancona, con cui segnò anche una rete in Serie A in Ancona-Modena (terminata poi 1-1).
Ma forse la vera gloria arrivò nella stagione 1999-2000, quando passò agli annali per aver parato un rigore (da portiere sostitutivo) ad Andriy Shevchenko in un match tra Milan e Venezia. Più inquietante, invece, l'episodio accaduto nella medesima stagione in un Venezia-Bari che fu sospettata poi di essere stata combinata per il pareggio: fu l'unico infatti ad abbracciare Tuta, brasiliano anche lui, che aveva segnato proprio il pareggio incriminato.