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Brasile, nessuno vuole la maglia 24: il numero associato all’omosessualità

Nel campionato verdeoro, un famoso quotidiano ha messo in risalto il caso della maglia numero 24: numero che non compare in nessuna delle squadre di prima divisione. Secondo un gioco d’azzardo molto diffuso in Brasile e ritenuto illegale in quasi tutti gli stati, il numero 24 è quello del “veado”, ovvero del “viado”: termine dispregiativo utilizzato anche in Italia per indicare i transessuali brasiliani.
A cura di Alberto Pucci
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Per tutti i calciatori, il numero di maglia ha un significato particolare. C'è chi lo associa al proprio anno di nascita, chi agli affetti più cari e chi c'è invece legato per motivi più o meno scaramantici. A poche ore dalla scelta del nuovo numero del milanista Piatek (al quale è stato "suggerito" di non prendere il 9, numero che da Pippo Inzaghi in giù non ha più portato bene a nessun centravanti rossonero), dal Brasile arriva invece una notizia che fa invece ben poco sorridere.

Come pubblicato dal quotidiano la Folha de S.Paulo, nessuna delle squadre di prima divisione avrà infatti in rosa un calciatore con il 24 sulla schiena. Il motivo di questa scelta condivisa da tutti è il significato di questo numero, portato alla ribalta e utilizzato in un famoso gioco d'azzardo molto diffuso in Brasile e ritenuto illegale in quasi tutti gli stati. Nel "Jogo do Bicho" (il gioco degli animali), ogni numero è associato a un animale e il 24 è per tutti il "cervo", ovvero il "veado": parola portoghese da cui deriva il termine "viado".

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L'aberrante moda brasiliana

Davanti al termine dispregiativo utilizzato anche in Italia per indicare i transessuali brasiliani, nessuna società ha dunque ritenuto opportuno assegnare quel numero, lasciandolo di fatto fuori dalla rosa dei propri atleti: giocatori che anche loro hanno più volte manifestato di non voler indossare la maglia 24, proprio perché associata all'omosessualità. Se è vero che questo tipo di discriminazione non è fortunatamente praticata in Italia e nel resto del mondo, è però altrettanto vero che nel campionato brasiliano questa folle e odiosa moda è fondamentalmente concessa senza nessuna vergogna.

In occasione delle competizioni internazionali, il discorso però cambia e i giocatori sono costretti a vestire il 24. La Confederazione Sudamericana del Calcio, che tra i vari tornei che organizza ci sono la Copa Libertadores e la Recopa Sudamericana, impone infatti ai club partecipanti una lista di trenta giocatori con maglie numerate dalla 1 alla 30 e con ovviamente incluso anche il numero tanto ripudiato dai giocatori brasiliani.

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