Brasile, Mario Jardel fermato a Porto Alegre per trasporto abusivo di merluzzo
Ha girato il mondo e, in ogni posto dove è andato, si è cibato di gol e prodotti tipici. Lo ha fatto partendo da Rio de Janeiro e toccando paesi come Portogallo, Turchia, Inghilterra, Australia, Ucraina, Bulgaria, Cipro, Spagna, Arabia Saudita e persino Italia, quando nel gennaio del 2004 arrivò nel Conero e prese casa ad Ancona per giocare con la squadra allora allenata da Giovanni Galeone. Nel nostro paese, e più precisamente nella Milano rossonera, si ricordano molto bene di lui per le quattro reti pesantissime durante le edizioni della Champions League di qualche anno fa, quando il Milan di Zaccheroni e di Terim incontrò Porto e Galatasaray: le due squadre più forti dove ha militato. Nelle Marche Mario Jardel si notò più per il suo sovrappeso (qualcuno parlò addirittura di ben 20kg) che per le sue tre presenze e i suoi zero gol. Da lì in poi, la carriera del brasiliano fu un continuo girovagare in cerca di se stesso, specialmente dopo il divorzio dalla moglie e l'inizio della depressione: problemi che portarono sulla cattiva strada il bomber di Fortaleza.
Quella valigia sospetta – Oggi come oggi, la cocaina per Mario Jardel è fortunatamente un lontano ricordo. Meglio il cibo, specialmente quello che viene prodotto e consumato in altri paesi. Prelibatezze che, evidentemente, "Super Mario" ama importare. A testimoniare la sua passione per la forchetta, è arrivato recentemente il costosissimo viaggio in Portogallo e in Italia, dove pare abbia visitato anche l'Expo milanese. L'ultimo rientro in patria è, però, stato fatale all'ex Scarpa d'oro 1999 e 2002, oggi politico e deputato dello Stato del Rio Grande do Sul. Sceso dall'aereo e recuperati i bagagli, Jardel è stato fermato dagli agenti dell'aeroporto di Porto Alegre per un controllo al vistoso e sospetto bagaglio. Al momento dell'apertura della sua valigia, i poliziotti hanno fatto fatica a trattenere le risate quando si sono trovati davanti a dieci chili di merluzzo bianco, un chilo e mezzo di noci e un chilo e 200 grammi di formaggio: tutti prodotti alimentari che, per essere importati in Brasile, necessitano di un certificato sanitario rilasciato dal Paese di origine. Jardel, sprovvisto di tale documento, ha dovuto lasciare il tutto in aeroporto e tornare a casa a mani vuote.