Brasile, il Portuguesa si affida ad un ipnotizzatore

Non è un momento facile per i brasiliani della Portuguesa. La formazione rossoverde dopo la retrocessione in Serie B della scorsa stagione stanno arrancando anche in cadetteria, deludendo le aspettative di un pronto ritorno nell’Olimpo nel calcio brasiliano. 3 vittorie in ben 27 giornate sono un rendimento davvero negativo per mister Vagner Benazzi che è subito corso ai ripari studiando una soluzione a dir poco curiosa. L’esperto allenatore ha deciso di fare affidamento su un ipnotizzatore, nella speranza di intervenire direttamente sulla testa dei propri giocatori che hanno bisogno di prendere consapevolezza dei propri mezzi. Ecco allora che Olimar Tesses, si è subito messo all’opera nel tentativo di sfruttare la meglio le sue doti di ipnotizzatore e guru che per la verità hanno già ottenuto risultati incoraggianti in passato con i club come il Paulista, il Guarani, il Ponte Preta e il Bahia. Tesses, ex calciatore, utilizza degli specifici esercizi tutt’altro che fisici per tentate di far aumentare in maniera esponenziale l’autostima dei propri giocatori che devono in tempi brevi risalire la classifica per rimuovere lo spauracchio di una nuova clamorosa retrocessione dopo quella ottenuta per l’errore legato allo schieramento di un giocatore squalificato.

Piena fiducia di Benazzi nell'ipnotizzatore del Portuguesa

Il tecnico Benazzi in un’intervista alla stampa brasiliana ha cancellato le critiche e lo scetticismo della stampa confermando la piena fiducia nell’ipnotizzatore: “Non mi piace perdere una buona opportunità. So quello che Tesser ha fatto e voglio che lavori con i miei giocatori prima delle partite. È una cosa che ho deciso a causa della situazione in cui il club si trova”. Una situazione che non è nuova nel mondo del calcio, visto che la figura dell’ipnotizzatore è molto simile ai “motivatori” di squadre e giocatori presenti nel campionato italiano ormai da tempo. Ultimo quello di Leonardo Bonucci, Alberto Ferrarini protagonista con metodi davvero “inconsueti” della crescita del difensore diventato uno dei perni della formazione bianconera e della Nazionale.