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Braccialetto controlla sonno, così il Benfica sorveglia i calciatori (in libertà vigilata)

È ragionevole – oltre che legale – ipotizzare l’uso di strumenti del genere per evitare che un atleta cada in tentazione? In Portogallo ritengono sia lecito e plausibile. Lo ha fatto il Benfica che ha scelto di abolire il ritiro prima delle partite in casa, salvo adottare una ‘piccola’ precauzione.
A cura di Maurizio De Santis
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Un braccialetto elettronico per controllare i movimenti del calciatori nemmeno fossero sorvegliati speciali, ex galeotti a piede libero ma in libertà vigilata. Basta uno sgarro e torni dietro le sbarre. Può una squadra di calcio adottare un provvedimento del genere? Può il sindacato dei giocatori accettare che un tesserato sia sottoposto a una limitazione della libertà personale per mancanza di fiducia da parte del club? Perché di questo di tratta, altrimenti che senso avrebbe una situazione del genere. È ragionevole – oltre che legale – ipotizzare l'uso di strumenti del genere per evitare che un atleta cada in tentazione? In Portogallo ritengono sia lecito e plausibile. Lo ha fatto il Benfica che ha scelto di abolire il ritiro prima delle partite in casa, salvo adottare una ‘piccola' precauzione.

Il coprifuoco auspicato dal tecnico, Bruno Lage

Tutto nasce a causa della sconfitta subita dalle ‘aquile' nel confronto diretto con i rivali storici del Porto e dal secondo posto a pari punti (a -3 dalla rivelazione Famaliçao) in campionato. A spiegare le ragioni della decisione da parte della società è il tecnico, Bruno Lage, che ha condiviso la decisione.

C'è un coprifuoco – ha ammesso l'allenatore in conferenza stampa -. I calciatori indossano un braccialetto elettronico per il controllo del sonno. In questo modo possono dormire a casa loro, con tutte le comodità del loro letto salvo radunarci tutti al mattino del giorno dopo in occasione delle gare. Un provvedimento che fa eccezione solo rispetto alle partite dopo gli impegni con le nazionali.

La libertà vigilata dei calciatori del Benfica

È possibile che un giocatore, una persona, debba essere controllata in questo modo? Che senso ha lasciarlo ‘libero' di essere a casa e poi mettergli sul braccio un apparecchio che ne registri movimenti e ore di sonno? Bruno Lage difende la scelta e aggiunge ulteriori motivazioni.

Alcuni allenatori consentono ai giocatori di bere un bicchiere di vino alla vigilia delle partite – ha aggiunto -. Poi succede che in una tazzina al posto del caffè arrivi anche del liquore che va ad aggiungersi al vino già bevuto. La verità è che vinci e perdi in campo, siamo d'accordo, però è giusto che vengano seguite delle regole.

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