Boxing Day in Premier, com’è bello il calcio a Santo Stefano
Non c'è niente di più inglese del calcio a Santo Stefano. Il Boxing Day, il giorno della scatola, è una tradizione britannica istituita nel 1871, anche se l'origine affonda nel Medioevo: tradizionalmente, il 26 dicembre venivano aperte le cassette dell’offertorio nelle chiese e i latifondisti donavano in passato una scatola ai lavoratori con cibo e regali. Ma già prima dell'istituzione del Boxing Day, a Santo Stefano si giocava a calcio. Le due squadre più antiche di Gran Bretagna, lo Sheffield FC e l’Hallam FC, si affrontano per la prima volta a Santo Stefano del 1860 (lo Sheffield vinse 2-0): serviranno però altri due anni perché una partita di calcio compaia per la prima volta su un quotidiano.
I derby – Spesso, alla fine dell'Ottocento, le stesse squadre si affrontavano sia a Natale, sia a Santo Stefano. Si trattava in genere di derby, anche per ridurre i costi degli spostamenti, e non sempre il clima di bontà natalizia si trasferisce in campo. Una delle sfide più sentite dell'epoca dei pionieri metteva di fronte il Blackburn e il Darwen. Nel 1890, i Rovers scelgono di schierare una squadra di riserve, per far riposare i titolari in vista della gara di Santo Stefano in casa dei Wolves. Il Darwen prima si rifiuta di giocare, poi opta a sua volta per mandare in campo una “squadra B”: i tifosi di entrambe le squadre si uniscono in una rissa per dimostrare tutto il loro disappunto.
La partita di Natale – La più celebre delle partite natalizie, sfruttata anche per uno spot di Sainsbury dell'anno scorso, è la “Tregua di Natale”. È un’iniziativa dei soldati in trincea, che il 25 dicembre del 1914 vanno a salutare i “nemici” senza alcuna autorizzazione. Il generale Horace Smith Dorrien, comandante del secondo corpo d’armata della Bef, la forza di spedizione britannica in Francia, arriva a minacciare la corte marziale per chi si fosse reso colpevole di fraternizzazione. I quotidiani britannici raccontano la vicenda della partita di calcio giocata nella terra di nessuno da inglesi e tedeschi in una zona imprecisata del fronte, che sarebbe finita 3-2 per i tedeschi. Gli storici hanno a lungo dubitato che quel match si sia mai giocato, ma i racconti dei soldati tolgono ogni sospetto di invenzione. Tuttavia, un po' di costruzione romanzesca, di narrazione edificante, c'è.
Back in 1963 – L'atmosfera natalizia coinvolge anche i difensori della First Division, come scrive Harry Miller sul Daily Mirror per commentare il Boxing Day del 1963. Nel cuore del “Big Freeze”, del grande gelo, la Premier League riscalda i tifosi con 66 gol in 10 partite. Il 10-1 del Fulham sull'Ipswich, campione d'Inghilterra 18 mesi prima, rimane la più larga vittoria dei Cottagers e la più pesante sconfitta nella storia dei Tractor Boys. Su un terreno fradicio di pioggia il Blackburn, allora in testa alla classifica, dopo aver segnato sette gol in casa del Tottenham e quattro a Highbury (terreno su cui l'Arsenal non ha potuto giocare per motivi religiosi a Natale fino al 1937, quando ha comprato l'impianto), si gode un'altra scintillante trasferta a Londra. I Rovers vincono 8-2 sul campo del West Ham, che né prima né dopo hanno subito un passivo più pesante in casa. Il West Bromwich, con i giocatori che qualche giorno prima avevano iniziato uno sciopero contro l'idea dell'allenatore Hagan di farli allenare in pantaloncini al gelo, rimontano da 2-4 a 4-4 contro il Tottenham.
Agli Spurs non basta la gran giornata di Jimmy Greaves, esploso proprio in un match natalizio del 1957 con la tripletta al Portsmouth nel 7-4 del Chelsea. Quel giorno Greaves firma una doppietta e serve a Bobby Smith l'assist per il suo gol numero 200 nella lega. Bill Shankly si gode il 6-1 del Liverpool allo Stoke, con cinque gol nella ripresa e quattro firmati da Roger Hunt, che chiuderà la stagione con 31 reti. Insieme a Ian St John (21) e Alf Arrowsmith (15), entrambi a segno anche in quel Boxing Day, contribuiscono a portare i Reds al titolo con il record di 92 gol all'attivo in stagione. Quattro gol li segna anche Andy Lochhead nel 6-1 del Burnley sul Manchester United mentre il Chelsea domina il Blackpool, in trasferta, 5-1. “E' stato un massacro” scrive l'inviato del Daily Mirror, “avremmo potuto andare tutti a casa dopo il primo tempo”. Nelle altre partite, lo spettacolo al confronto è povero, nonostante le 17 reti complessive.
Il Boxing Day Massacre – Il derby di Sheffield, dove sono nate le regole moderne del calcio, non è mai una partita come le altre. A Santo Stefano del 1979 ci sono 49,309 spettatori a Hillsborough, il pubblico più numeroso di sempre per una partita di Third Division. È una delle prime occasioni in cui le due squadre, come oggi siamo abituati a vedere, entrano in campo insieme. Ma non c'è alcun segno di cameratismo nel sottopassaggio. “John McPhail mi ha detto subito che mi avrebbe spezzato una gamba” ha ricordato Terry Curran, tifoso prima e allora giocatore del Wednesday al Daily Mail. “Qualcuno dei nostri ha reagito e si è scatenata una rissa”. Il “massacro” in campo prosegue. È proprio Curran a completare il 4-0 dopo i gol di Ian Mellor, Jeff King e Mark Smith. Non resiste all'idea di festeggiare inginocchiato davanti ai tifosi dello United, che per risposta gli tirano monetine addosso. “Allora prendevo 300 sterline a settimana, se le avessi raccolte tutte avrei ricavato di più”.
Chelsea nella storia – Vent'anni dopo, nell'ultimo Boxing Day del secondo millennio, il Chelsea batte il Southampton 2-1. I Blues avrebbero chiuso terzi, i Saints quart'ultimi: e allora perché questo rimane un match storico per la Premier League? Perché quel giorno il Chelsea diventa la prima squadra nel massimo campionato inglese a schierare una formazione titolare composta di soli giocatori stranieri. Nel 2007 i Blues giocheranno poi uno dei match più spettacolari di sempre in un Boxing Day contro l'Aston Villa. Finisce 4-4 con tre espulsi (Ashley Cole e Ricardo Carvalho per il Chelsea, Zat Knight per i Villans), un rigore per parte e i Blues che rimontano da 0-2 a 3-2 e assaporano solo la vittoria con il gol del 4-3 di Ballack all'88'.
Man U re del Boxing Day – Ma Boxing Day vuol dire soprattutto Manchester United, dal 4-4 sotto la neve del 1970 a Derby, con gol tra gli altri di Denis Law, George Best, Bobby Charlton, Dave Mackay e Archie Gemmill (che la storia, anche della cultura popolare, la farà con la tripletta all'Olanda al Mundial del 1978). Da quando è stata introdotta la Premier, i Red Devils hanno perso a Santo Stefano solo nel 1992, a Middlesbrough, in quella che sembrava la fine dei Fergie Fledglings, e sarà solo l'inizio della leggenda di una squadra con un carattere come nessun'altra. Un carattere che non è mai stato tanto evidente come nel 2012-13. I Devils vincono nove partite in rimonta, recuperano 29 punti sugli 89 finali parendo da una situazione di svantaggio. E il 4-3 al Newcastle a Santo Stefano non fa eccezione. I Magpies vanno tre volte in vantaggio, e tre volte si fanno raggiungere fino alla rete finale di Michael Carrick, epifania dell'ultimo titolo in Premier di Sir Alex Ferguson.