Botta e risposta Bargiggia-Napoli: tra fine carriere, fantasmi e sindrome d’accerchiamento
Carriere a confronto. Anche se i mestieri sono differenti, il filo conduttore è bello evidenziato e si chiama calcio. Paolo Bargiggia, giornalista sportivo specializzato in calciomercato, da un lato; Carlo Ancelotti, ex giocatore e oggi allenatore del Napoli dall'altro. A creare scompiglio – e ovvie critiche – è stato il primo, con un tweet velenoso che ha destato i sentimenti non solo dei tifosi partenopei ma anche quelli dell'ufficio stampa del Napoli che ha prontamente risposto.
Cosa si son detti Bargiggia e il Napoli via social
Il post pubblicato su Twitter dal girnalista Mediaset ha coinvolto con dei ‘tag' i diretti interessati: il Napoli e il suo allenatore. "Più che giocatori, il @sscnapoli dovrebbe prendere un allenatore che non sia a fine carriera come @MrAncelotti e che ancora allena per dare una mano alla sua lunga fila di collaboratori. Il gesto è encomiabile. Mi sbaglierò, ma ripeto quanto già scritto nella scorsa stagione." Parole che hanno ricevuto pronta replica direttamente dalla società azzurra: "Ecco cosa può scaturire dal pensiero di un giornalista al top della carriera...". Un replay tra il sarcastico e il faceto che ha rilanciato la disfida online, con Bargiggia che ha risposto sempre via social network: "Ecco cosa può scaturire da un club che vede fantasmi dappertutto . Che ha la sindrome da accerchiamento e si prende troppo sul serio senza avere adeguata analisi di realtà".
Solo alla Juventus, Carletto ha fallito
Ciò che ha scatenato – soprattutto – l'ira dei tifosi napoletani è stata l'accusa rivolta all'allenatore della squadra partenopea, Carlo Ancelotti. Un commento borderline, controcorrente in cui il dito indice accusatore è finito su uno dei tecnici da sempre vincenti e stimati del panorama europeo ed internazionale. Definirlo a ‘fine carriera' è risultato quantomeno riduttivo (se non offensivo), perché Ancelotti è tutti fuorché un attempato signore in approdo alla pensione. E' vero, nel suo primo anno di Napoli non ha conquistato nulla ma ha seminato. E dove è rimasto ha sempre vinto: in Italia (Milan), in Europa (Chelsea, Real, Bayern, Psg). Ha fallito solo in una occasione, alla Juventus. Ora la verità sul suo nuovo presente, il Napoli. E fra 1o mesi, la sentenza.