Bosnia, rissa nel campionato femminile: calciatrice rischia la radiazione
Una rissa che ha dell'incredibile quella scoppiata nel campionato bosniaco di calcio femminile durante una partita tra lo Zeljeznicar ed il Mladost Podgorica: che anche nei campionati in rosa avvengano episodi del genere è, anche se fortunatamente in misura molto minore rispetto a quelli maschili, un dato di fatto. Eppure una rissa come quella vista in Bosnia non si era davvero mai vista e potrebbe avere ripercussioni pesanti per alcune delle protagoniste della vicenda.
La scena è stata immortalata da foto che hanno fatto rapidamente il giro del mondo: Silvija Sekačić, questo il nome della protagonista in negativo della vicenda, si avventa contro l'avversaria Adna Ljubanović sbattendola violentemente a terra, per poi colpirla ripetutamente con pugni al volto ed alla testa. Una vera e propria rissa da far west: solo l'intervento dell'arbitro e delle altre ragazze in campo ha evitato il peggio alla povera Ljubanović, rimasta a terra sotto i "colpi" della Sekačić, evidentemente fuori di sé.
Lo Zeljeznicar di Sarajevo, squadra nella quale milita Silvija Sekačić, non ha espresso per ora nessuna nota ufficiale. Furibonda invece la reazione del Mladost Podgorica, la squadra di Adna Ljubanović: "Che tipo di parole per descrivere questo atto, e rimanere entro i limiti del decente?", si legge nella nota della formazione bosniaca, "Basti pensare che questo comportamento non ha nulla a che fare con il senso comune, per gente come Silvija non c'è posto nel calcio e merita una sospensione a vita". Adesso infatti, si teme la mano pesantissima del giudice sportivo bosniaco che potrebbe squalificare a lungo l'atleta dello Zeljeznicar: si parla addirittura di una possibile radiazione a vita. Ma l'ultima parola spetterà al giudice sportivo, dopo aver letto il referto arbitrale e visto le immagini.