Borussia Dortmund, operazione riuscita per Reus: “Tornerò più forte di prima”
Operazione riuscita per Marco Reus: il calciatore del Borussia Dortmund si è sottoposto mercoledì scorso alla ricostruzione del legamento crociato del ginocchio destro, rotto durante la finalissima di Coppa di Germania contro l'Eintracht Francoforte (poi vinta 2-0 dai gialloneri). Adesso inizierà il lungo periodo di convalescenza e riabilitazione, che dovrebbe riconsegnarlo ai campi di gioco non prima di sette-otto mesi, compromettendo la parte iniziale della stagione del Borussia Dortmund ma soprattutto le possibilità del calciatore di prendere parte ai prossimi Mondiali.
"Grazie a tutti, voglio tornare più forte di prima". Morale tutto sommato alto per il calciatore all'indomani dell'operazione. "L'operazione è andata bene, ora inizia una fase relativamente lunga di riabilitazione", ha spiegato Marco Reus, "farò di tutto per tornare prima possibile, c'è tanto lavoro da fare con il nostro nuovo allenatore Peter Bosz al Borussia Dortmund e con la Germania per prepararci al Mondiale in Russia. Il mio grande obiettivo", ha proseguito, "è quello di tornare in forma nel nuovo anno, per mettermi a completa disposizione nella fase cruciale della stagione che verrà. Sono sempre tornato più forte, sarà così anche stavolta. Grazie per il vostro sostegno", ha concluso Reus.
Tanti gli infortuni in carriera. Non è la prima volta che Reus si ferma per un infortunio grave. La prima volta fu nell'estate del 2014, quando lamentò a pochi giorni dal Mondiale di Brasile 2014 a la lacerazione parziale dei legamenti anteriori della caviglia sinistra patita in un'amichevole contro l'Armenia. Nella stagione successiva, una lunga serie di infortuni minori che lo costrinsero a saltare quasi metà stagione. Nella passata stagione, tra problemi muscolari e quelli agli adduttori, Reus fu costretto a saltare gli Europei. Rientrato a fine anno, proprio a fine stagione ha "incassato" il nuovo infortunio che rischia di farlo rientrare direttamente nel 2018. Una vera e propria odissea che dura ormai da oltre tre anni.
