Bonucci top player: cinque cose da sapere sul difensore della Juve

La vittoria di Siviglia ha un preciso marchio di fabbrica: Leonardo Bonucci. Il difensore bianconero si è eretto a baluardo della causa biancoenra in Champions League riuscendo a trascinare i propri compagni al successo, fondamentale per proseguire senza patemi d'animo la corsa verso gli ottavi. Per sapere se la Juventus passerà da prima o da seconda poco importa, ciò che importa è che la sfida contro gli spagnoli era da vincere e così è stato. Il bel gioco e le speculazioni di classifica passano in secondo piano. Perché finchè c'è chi in campo sa dare le motivazioni giuste, la Juventus andrà sempre avanti, giocandosela alla pari contro qualsiasi avversario.
Top player che vale 60 milioni
L'ultima prestazione internazionale ha confermato che la scorsa estate la Juventus è riuscita in una impresa: trattenere uno dei più forti difensori in circolazione. Leonardo Bonucci contro il Siviglia ha giocato benissimo, ha tenuto in saldo la difesa sulle folate avversarie, è riuscito a segnare il gol del break decisivo, si è mostrato – ancora – essere un giocatore dalla caratura internazionale. E i 60 milioni che Pep Guardiola e il Chelsea volevano dare alla Juve ad agosto sarebbero stati ben spesi vedendo le attuali prestazioni del difensore.
Il difensore dai gol pesanti
Bonucci decisivo in chiave gol non è una novità. Anche se in Champions Bonucci non segnava dall'ottobre 2012 con l'ultima rete siglata allo Shakthar Donetsk, le sue sono spesso reti decisive, come quella di ieri sera a Siviglia per il parziale di 1-2 che ha rilanciato la rimonta bianconera. Delle 18 realizzate con la maglia della Juve, in 7 occasioni i gol del difensore hanno sbloccato il risultato e altrettante sono stati decisivi. A Siviglia è arrivata forse la rete più significativa in campo internazionale mentre il gol del 3-2 alla Roma, nella sfida piena di polemiche arbitrali del 5 ottobre 2014, è il suo attuale capolavoro in campionato.
Già un leader e un futuro capitano
Mancavano Barzagli, Chiellini, Higuain. Tutti giocatori dal grande temperamento e dal profilo internazionale ben definito. Che a Siviglia avrebbero fatto pesare la propria presenza. Ma Bonucci non se ne è curato, ha preso sotto l'ala protettrice il giovane Rugani e – insieme a Marchisio – ha condotto la squadra verso il successo. Un leader riconosciuto dal gruppo, che sta studiando da capitano: quando nel 2018 Buffon saluterà, la fascia andrà di diritto e competenza al centrale bianconero.
Un papà esemplare
Bonucci è riuscito a farsi conoscere anche fuori dal campo, a causa della malattia del piccolo Matteo. Una storia triste che ha commosso il mondo del calcio e anche chi fino ad oggi vedeva nel difensore un semplice e fastidioso avversario da attaccare e criticare. Le lacrime agli occhi in conferenza, le rinunce alla Nazionale, le notizie sul piccolo figlioletto malato lo hanno riscattato anche da un punto di vista umano agli occhi di tutti. Guadagnandosi un doveroso rispetto dentro e fuori dal terreno di gioco.
L'esultanza che fa arrabbiare gli avversari
Sul piano meramente sportivo però, è uno di quei giocatori che fa imbufalire i tifosi avversari. La sua esultanza dello ‘sciacquarsi la bocca' dopo ogni suo gol scatena ogni volta critiche e irritazioni. Ma non è un segno irriverente o di sberleffo nei confronti di chi non tifa bianconero. La sua esultanza nasce per gioco, tra amici: una scommessa, vinta, per dimostrare che non avrebbe avuto problemi nel festeggiare così un gol non solo nelle partitelle estive ma anche durante la stagione, davanti a milioni di spettatori.