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Bonucci rivela: “Da ragazzo sono stato vittima di bullismo”

Leonardo Bonucci ha scritto un libro e in un’intervista ha rivelato che quando aveva 14 anni è stato vittima di bullismo: “Ero a Viterbo, la mia città, sono stato minacciato da un ragazzo di due anni più grande. Mi ha spinto e mi ha chiesto di dargli quello che avevo in tasca. Ho avuto la freddezza e il coraggio di non farmi mettere i piedi in testa: sono riuscito a scappare. L’episodio mi ha segnato”.
A cura di Alessio Morra
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Leonardo Bonucci ha scritto un libro, a quattro mani con Francesco Centi, ‘Il mio amico Leo’ e nella presentazione ha raccontato un episodio del passato svelando che anche lui in passato, quando era un ragazzino, è stato vittima di bullismo: Un ragazzo voleva derubarmi ma non mi sono fatto mettere i piedi in testa”.

Bonucci vittima di bullismo

Leader della Juventus, attualmente capitano della nazionale (vista l’assenza del ‘gemello’ Chiellini), Leonardo Bonucci ha raccontato di quando anche lui, tanti anni fa, fu vittima di un episodio di bullismo, lo ha fatto alla ‘Gazzetta dello Sport’ in occasione dell’uscita del libro ‘Il mio amico Leo’. Il difensore ha raccontato un episodio relativo alla sua gioventù:

Ero a Viterbo, la mia città, e sono stato minacciato da un ragazzo di due anni più grande. Mi ha spinto e mi ha chiesto di dargli quello che avevo in tasca. Ho avuto la freddezza e il coraggio di non farmi mettere i piedi in testa: sono riuscito a scappare, raggiungendo un gruppetto di amici. L’episodio mi ha segnato, ma ho capito che dovevo crescere: se quel ragazzo mi aveva avvicinato, evidentemente aveva visto in me un punto debole. Un bullo secondo me ha qualcosa che manca dentro di sé, fa così perché è lui steso in difficolta. Spero che il libro sia di aiuto anche per chi cerca di violentare fisicamente o psicologicamente un’altra persona.

Leonardo Bonucci e l’educazione che dà ai suoi figli

Bonucci è un papà, ha tre figli, uno nato da poco, e da buon genitore lo juventino ha parlato dei suoi bambini e dell’educazione che ha cercato di dar loro insieme a sua moglie, Martina e ha detto anche che quand’era piccolo era molto timido:

Cerco sempre di far capire loro che a casa possono parlare di tutto. Il dialogo con i genitori è fondamentale. Abbiamo iniziato a responsabilizzarli e insegnare il rispetto per l’altro. Anche se bisogna ammettere che il mondo è cambiato rispetto a 20 anni fa. Ora è più difficile, se sei bravo il gruppo ti accetta e questo aumenta la tua sicurezza. Io da piccolo, ad esempio, ero molto timido.

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