Bonucci: “Non sono traditore né mercenario. Vi spiego perché ho lasciato la Juve”
Non c'era semplicemente la volontà di continuare a stare insieme. Così Leonardo Bonucci spiega il suo addio alla Juventus che lo ha portato a vestire il rossonero e la fascia da capitano del Diavolo. Una scelta epocale nella propria vita calcistica e in quella di moltissimi tifosi che oggi osannano uno dei più acerrimi rivali degli ultimi anni. E chi gli era fedele, lo taccia da traditore, incapace di far fronte da uomo a semplici problemi di personalità e spogliatoio preferendo il vil denaro. Ma il difensore centrale della Nazionale non ci sta e – senza montare un nuovo caso – spiega la reale motivazione del trasferimento: "Non mi sentivo più importante".
Bonucci al Milan, un affare anche per la Juventus
Il gruppo è importante, forse l'elemento più importante per poter vincere. Poi c'è il rapporto con l'allenatore, costruito sul rispetto reciproco, il lavoro, la condivisione di concetti tecnici e tattici. Infine, il feeling con i tifosi. Tutto questo – o gran parte di tutto – so era pian piano sgretolato tra Leonardo Bonucci e la Juventus. E i 40 milioni ai bianconeri e le garanzie date al Diavolo al giocatore (economiche e tecniche) hanno avuto la meglio. Un'operazione che ha fatto felici tutti prima che debordasse in un caso esplosivo: la Juventus è rimasta soddisfatta avendo scelto Allegri; il Milan si è rinforzato in campo e negli spogliatoi con il leader che gli mancava; Bonucci è arrivato in un Milan che ricorda moltissimo nella voglia e nei progetti quello del primo Berlusconi.
Bonucci-Milan: #HungrierthanEver
L'obiettivo è portare il Diavolo a vincere, soprattutto in Europa dove è mancato il successo a Bonucci nella Juventus. Si partirà dal basso, dall'Europa League ma è pur sempre un trampolino importante da cui poter ricostruire qualcosa: "Siamo un gruppo nuovo e bisogna trovare al più presto le chiavi giuste per fare unione. Da parte nostra ce la metteremo tutta e c'è tutta la volontà di lavorare subito nel migliore dei modi. Adesso pensiamo subito al preliminare di Europa League e poi ci giocheremo le nostre chance per portare il Milan il piu' in alto possibile. Mi fischieranno? Come quando ero bianconero anche in rossonero i tifosi avversari mi caricheranno"
Perché ha lasciato la Juve? Rapporti tesi con Allegri
Il centrale rossonero conferma anche i rumors di un suo possibile – e costante – litigio con il tecnico bianconero. Un rapporto umano, di personaltà diverse che senza l'amalgama dei successi importanti (leggasi le due sconfitte in finale di Champions) non ha più trovato il giusto collante: "Con Allegri il mio rapporto è stato sempre alla luce del sole. Con lui ho giocato tanto e se è successo questo vuole anche dire che per lui in campo ero importante. Abbiamo avuto discussioni nel corso degli anni ma credo che sia normale che alcune decisioni portino a delle conseguenze di cui ognuno si prende la responsabilità. Tutti, anch'io e la società"
Bonucci-Allegri e la tribuna di Oporto in Champions League
Leonardo Bonucci torna anche su un episodio chiave che lo ha portato a maturare la scelta di salutare la Juventus dopo 7 anni: la tribuna di Oporto dove ha assistito alla partita su uno sgabello accanto a Nedved e a Marotta. Una scena che con il senno del poi ha portato il difensore alla scelta finale. A l di là delle possibili discussioni negli spogliatoi durante il primo tempo della finale di Champions League: "Se dopo Oporto c'è stata una rottura definitiva? No, quella è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Poi, la cosa si era ricomposta ma come le mie idee hanno portato a delle conseguenze anche le decisioni degli altri hanno portato a delle mie scelte"