Bonucci: “Mi fischiano? Me ne frego”

Un crescita impressionante quella di Leonardo Bonucci, diventato con il passare del tempo e delle stagioni, una delle bandiere della Juventus. Il difensore bianconero che in campo è un ostacolo durissimo da superare per gli avversari, nello spogliatoio alterna doti da leader a simpatia. E’ quanto trapela dalla particolare intervista concessa dall’ex difensore del Bari ad Alessandro Cattelan, nella trasmissione “E poi c’è Cattelan” che andrà in onda questa sera su Sky Uno alle 22.10. Durante la registrazione, un rilassato Bonucci ha raccontato innanzitutto i suoi continui scherzi che spesso in passato avevano come vittima Arturo Vidal: “Quando eravamo in ritiro era lui il mio obiettivo numero uno per gli scherzi. Ora lui non c’è più e forse è anche contento perché non gliene posso più fare. Ce ne facevamo di tutti i colori. Una volta gli ho completamente disfatto il letto, si è ritrovato col materasso sul balcone e le lenzuola in giro”.
L'esultanza "sciacquatevi la Bocca"
Ai microfoni dell’interista Cattelan inoltre Bonucci ha svelato il motivo della sua proverbiale esultanza con il dito ad indicare “Sciacquatevi la bocca”. Ecco come è nata: “Questo gesto è nato quando stavo per passare alla Juventus. Con i miei amici avevamo fatto una scommessa. Se io avessi fatto alla mia prima stagione almeno 5 gol in bianconero esultando così, loro si sarebbero rasati i capelli. Cinque gol non li ho segnati, ma l’esultanza è andata avanti”. E a proposito di sciacquarsi la bocca, Bonucci in un gioco con il padrone di casa, ingurgiterà una serie di liquidi tutt’altro che piacevoli, esibendosi poi in una delle sue passioni ovvero il karaoke: “Mi piace il karaoke e canto anche sotto la doccia. Quando esco a cena con gli amici o con i compagni, se posso canto”.
"I fischi? Me ne frego"
In conclusione una battuta sui fischi dei tifosi avversari, che Bonucci con il tempo ha iniziato a metabolizzare: “Se la gente mi riconosce e fischia? Sono abituato, tanto… Quando le cose alla Juve non andavano bene mi sono beccato i fischi anche dei 40mila dello Stadium, che arrivavano pure da vicino. Adesso ci sono solo gli applausi, ma ai fischi non faccio più caso".