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Bonucci maschera i difetti di una Juventus brutta e vincente

La Juve gioca per un’ora in dieci. Non gioca bene, ma è prima nel girone. Decisivi nel finale Bonucci e Mandzukic, in ombra per tutto il match.
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Ci voleva Bonucci. Un sinistro letale, da lontano, in corsa, spezza l'equilibrio di una partita in cui la Juve ha giocato un'ora con l'uomo in più senza che nessuno se ne sia davvero accorto. Una squadra troppo lenta, che ha fatto girar palla in orizzontale, a un ritmo troppo compassato per mettere in crisi gli spagnoli. Poi Mandzukic, impalpabile per 93 minuto, incrocia e stampa il gol del 3-1. Un premio anche troppo largo per una Juve che Pjanic ha illuminato solo a tratti, è servita l'intuizione di un difensore per cambiare anche le gerarchie del girone.

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Formazioni – Nessuna novità, e c'era da aspettarselo, nell'undici della Juventus. Allegri sceglie il 4-3-3 con Cuadrado e Alex Sandro, preferito a Sturaro e al baby prodigio Kean, come esterni d'attacco per alimentare Mandzukic. Sampaoli deve rinunciare a Nasri, che ha sentito un dolore nella parte posteriore del ginocchio in mattinata: al suo posto Iborra. Per gli spagnoli, che hanno perso solo due delle ultime 16 partite in tutte le competizioni, saranno fondamentali i movimenti di Vitolo e di Escudero dalla parte di Dani Alves. Per la Juve, cruciale il possibile mismatch tra Mandzukic e il rientrante Pareja.

La mappa dei passaggi della Juventus (fonte 11@tegen11)
La mappa dei passaggi della Juventus (fonte 11@tegen11)

Il vantaggio – Sui calci piazzati, salgono sia Evra sia Rugani pressato alto quando Buffon si affida a lui per l'uscita bassa del pallone. Contrariamente alla sfida di Torino il Siviglia, che ha il 65% di possesso palla in Champions, fa salire Mariano e Escudero quando i difensori impostano e spesso si affidano al cross dalle fasce. Proprio da un controcross nasce il gol del vantaggio, col tiro al volo di Pareja dopo la respinta corta e abbastanza centrale di Rugani con Buffon forse coperto da un paio di uomini.

I tiri del match. Juve a destra, Siviglia a sinistra: in blu i gol
I tiri del match. Juve a destra, Siviglia a sinistra: in blu i gol

Siviglia, che avvio – Il Siviglia prende fiducia, Vazquez fra le linee toglie punti di riferimento e diventa anche il primo a pressare Marchisio togliendo così soluzioni alla manovra bianconera. Con Cuadrado un po' timido nel saltare l'uomo, la Juve fatica, si schiaccia. Mandzukic, contro la difesa alta, ha poche occasioni di ricevere e dare profondità, così la Juve rischia ancora sull'accelerazione di Escudero che brucia l'ex Dani Alves e al 17′ sfiora il 2-0.

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Controllo delle fasce – Tanti anche gli errori tecnici, in impostazione, di una Juventus che troppe volte fa girar palla con un tempo di troppo e soffre a coprire i corridoi interni. La Juve propone una conclusione sbilenca di Mandzukic e un tiro-cross di Alex Sandro (28′) che per la prima volta elude la marcatura dell'applauditissimo Mariano. Ma il contributo non determinante in non possesso del brasiliano e di Cuadrado facilita il pressing del Siviglia e il controllo delle fasce.

Il pari – L'azione migliore del primo tempo nasce dal bel tacco di Alves che libera Cuadrado. Il colombiano la mette bassa indietro per Khedira, che per la prima volta sfrutta le difficoltà degli iberici fra le linee. N'Zonzi non lo segue, ma il tedesco tira alto. Proprio Khedira porta alla vera svolta della partita, al secondo giallo per Vazquez (due ammonizioni giuste). Sampaoli ridisegna il Siviglia con un 4-4-1-1: Escudero arretra da terzino sinistro, Mariano si sposta a centrocampo con Mercado impiegato da terzino destro. la Juve prende campo e fiducia e chiude il primo tempo con il rigore di Marchisio che fa infuriare il Sanchez Pizjuan.

Il primo tempo di Marchisio
Il primo tempo di Marchisio

Il primo tempo – La Juve, nei primi 45 minuti, è riuscita ad arginare la vocazione al possesso palla dei Blanquirrojos: determinanti i 62 passaggi negli ultimi 30 metri e i 5 tiri a 2. Rimane, però, almeno fino all'espulsione di Vazquez, la difficoltà di chiudere su N'Zonzi che scambia 21 palloni con Pareja, il più influente dei suoi, e una circolazione di palla che passa anche troppo per i difensori prima di raggiungere le zone avanzate del campo.

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Sampaoli nel secondo tempo tiene Vitolo unica punta, inserisce Sarabia che va a destra per Vietto. Un cambio che abbassa il Siviglia e consente più spazio in impostazione a Bonucci. D'altra parte, sul fronte d'attacco, Khedira si allunga di più, agisce più vicino a Mandzukic che però fatica a dare profondità alla Juve contro le due linee molto compatte degli spagnoli.

L'espulsione di Sampaoli, nervosissimo dopo una lieve trattenuta non sanzionata di Evra, testimonia l'inquietudine dei padroni di casa che si vedono però su calcio d'angolo (al 54′ Marchisio si distrae e perde Rami sul primo palo). Mariano e Mercado si parlano in continuazione per gestire la combinazione delle due fasi sulla catena di destra.

I primi 60 minuti di Khedira
I primi 60 minuti di Khedira

Il secondo tempo – Pjanic rimane troppo indietro e così, nonostante la superiorità numerica, la Juve non riesce praticmente a sfondare, a parte il tiro dalla distanza del bosniaco deviato da Rico. Il Siviglia mantiene le linee strette e costringe la squadra di Allegri a girare al largo, a gestire il pallone con passaggi lenti e orizzontali. Per velocizzare il gioco, Allegri si affida a Sturaro per Evra con Alex Sandro, uno dei migliori nella Juve, che arretra sulla linea difensiva.

Nel nuovo atteggiamento, è N'Zonzi il più penalizzato dei Blanquirrojos. Fondamentale nel chiudere le linee di passaggio su Marchisio e Pjanic, fa più fatica a mantenere il suo solito ruolo di cervello della manovra dei suoi. L'infortunio di Mariano aggiunge però un supporto difensivo in Kranevitter, uno dei più in forma del Siviglia, centrocampista con compiti più di interdizione. Ma è proprio l'interdizione fra le linee che inguaia il Siviglia sulla bordata di sinistro di Bonucci e la zampata finale di Mandzukic.

Le statistiche del match
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