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Bonucci: “L’Italia è cambiata grazie a Roberto Mancini”

Il difensore della Juventus e della Nazionale alla vigilia del match con la Bosnia ha avvertito i compagni di squadra: “Dobbiamo essere attenti, i nostri avversari meritano rispetto, ci sono anche Dzeko e Pjanic” e ha esaltato il c.t. Roberto Mancini: “L’Italia è cambiata grazie alle idee di Mancini che si sono diffuse in tutto il calcio italiano”.
A cura di Alessio Morra
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Alla vigilia della partita tra Italia e Bosnia, che si giocherà allo ‘Stadium’, la casa della Juventus, nella conferenza stampa al fianco di Roberto Mancini si è presentato Leonardo Bonucci. Il difensore ha mandato un messaggio al compagno di squadra Pjanic e ha soprattutto esaltato il c.t. dell’Italia, che in pochi mesi è riuscito a cambiare in modo totale la nazionale.

Gli elogi a Roberto Mancini

L’Italia veleggia nelle Qualificazioni a Euro 2020, tre partite e tre vittorie, e non incassa gol dallo scorso ottobre, mentre un anno e mezzo fa non riusciva a qualificarsi per i Mondiali. La Nazionale è cambiata completamente, il merito secondo Bonucci è del selezionatore azzurro:

Cosa è cambiato da un anno fa a oggi? Quello che è cambiato soprattutto è il nostro Ct, che è arrivato con una idea ben precisa che di riflesso si è diffusa nel calcio italiano. Con lui tanti giovani sono riusciti ad imporsi, dando il proprio contributo.

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La Bosnia è pericolosa

La Bosnia ha ottenuto quattro punti in tre partite, e sabato scorso ha perso 2-0 in Finlandia. Questo risultato non deve far abbassare la guardia. Bonucci rispetta molto la squadra balcanica, che ha due stelle ‘italiane’: Dzeko e Pjanic, che allo ‘Stadium’ sarà di casa:

Meritano rispetto, possono darci fastidio. Hanno grandi giocatori come Dzeko e Pjanic, creano tanto giocando in verticale. Domani ritroveranno Miralem, che fa girare la squadra come già accade alla Juve: per loro è fondamentale. Non sarà la Bosnia vista in Finlandia.

I portieri e Belotti

Donnarumma è assente per infortunio, al suo posto sta giocando Sirigu, una garanzia per tutti, anche per Bonucci che elogia i tanti portieri azzurri e ricorda però che fondamentali per la fase difensiva sono gli attaccanti. E un esempio è il ‘Gallo’ Belotti:

Sirigu, che conosco da quando ero bambino. Donnarumma e Perin, Cragno, Gollini e Mirante. Ma la fase difensiva inizia sempre dagli attaccanti, un esempio è Belotti che si è preso un giallo per rincorrere un giocatore a dieci metri dalla nostra area.

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