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Bonucci: “La maglia del Toro di Lorenzo? Voleva esultare alla Belotti”

Il difensore della Juventus e della Nazionale italiana alla trasmissione Little Big Show di Gerry Scotti si è aperto e ha affrontato diversi temi: dalla famiglia alla data del suo rientro fino al motivo per cui è nata la sua esultanza dopo i goal.
A cura di Vito Lamorte
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È uno degli uomini fondamentali della Juventus ma la sua assenza non ha rallentato la corsa dei bianconeri verso il sesto scudetto consecutivo. Leonardo Bonucci è il vero top player difensivo della squadra di Torino e Massimiliano Allegri spera di riaverlo al meglio per la fase finale della Champions League, vero obiettivo stagionale. Alla trasmissione Little Big Show di Gerry Scotti, Bonucci ha toccato diversi temi: dalla famiglia alla data del suo rientro fino al motivo per cui è nato l'esultanza dopo i goal.

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Il difensore della Nazionale italiana ha raccontato un aneddoto sulla foto postata su Instagram in cui il figlio Lorenzo indossa la maglia granata:

"Lorenzo, mio figlio ha indossato la maglia del Torino per vedere il derby. Gli ho detto che avrei preso la maglia della Juve per vedere la gara e si è bloccato nel salone dicendomi: ‘No papà io voglio quella del Torino, così quando segna Belotti ti faccio la sua esultanza'".

L'infortunio che ha subito contro il Genoa lo terrà lontano dal campo di gioco fino al nuovo anno: "Quando torno? A gennaio rimetto gli scarpini" e poi racconta i suoi primi calci al pallone, con i genitori che in casa gli vietavano di giocare: "Ho iniziato a giocare presto, sotto età, quando avevo 5 anni perché i miei genitori non mi volevano più in casa perché rompevo che volevo sempre giocare".

Infine Leonardo Bonucci racconta come è nata la sua esultanza dopo i goal che spesso ha fatto discutere:

"È una scommessa con degli amici, uno della Lazio, uno dell’Inter, uno del Milan, uno della Juve. Tutto è cominciato quando sono passato alla Juventus dal Bari, abbiamo fatto una scommessa e se avessi fatto cinque gol nell’anno loro si sarebbero rasati la testa, a patto che io facessi questo segno, che significa sciacquatevi la bocca. È cominciata da lì, poi ho visto che piaceva anche ai tifosi e l’ho tenuta".

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