Bonucci: “Io al Chelsea con Conte? No, resto e vinco alla Juve”

"Conte mi chiede di seguirlo? Al massimo, per un caffè". Bonucci stoppa così le voci di mercato che vorrebbero il Chelsea interessato a lui, magari sfruttando il richiamo del tecnico che lo ha avuto con sé a Torino per tre stagioni che hanno consacrato la Juventus al comando del calcio italiano. Nella conferenza stampa alla vigilia della gara con la Germania è seduto accanto al ct e ribadisce il concetto: "Ho un contratto con i bianconeri fino al 2020 e abbiamo ancora tanto da vincere…". Quanto al suo rapporto con l'allenatore, il difensore rivela anche come sia decollato un po' alla volta e che non è stato tutto rose e fiori. "Non posso fare altro che ringraziarlo – ha aggiunto Bonucci – perché con lui sono riuscito a fare il salto di qualità. All'inizio abbiamo avuto qualche incomprensione perché ero arrivato in ritiro il primo anno alla Juve dopo il viaggio di nozze. Poi però mi ha cambiato la carriera. Se ora sono uno dei migliori difensori d'Europa e del Mondo il merito è suo".

Qual è il segreto di Conte allenatore? Bonucci non ha dubbi: "Ha lavorato sia sul campo che nella testa dei giocatori". Da Prandelli all'ex tecnico della Juventus, dalla figuraccia Mondiale in Brasile all'avventura in Francia: l'Italia prova a rialzare la testa nel torneo continentale. "Quando qualcosa non va per il verso giusto non è colpa di uno solo – ha ammesso il difensore, in riferimento all'esperienza di Prandelli -. Nel 2012 il gruppo era unito e fortepoi un po' perché il Mondiale è diverso, un po' per le condizioni, ognuno ha dato qualcosa in meno ed è venuto il fallimento".
L'Allianz Arena evoca brutti ricordi. A Monaco la Juventus s'è vista eliminare dalla Champions ai supplementari. Eppure la squadra di Allegri era andata vicinissima all'impresa. "Rimettendo piede in questo stadio ho provato emozioni negative. Quanto accaduto contro il Bayern, però, ha insegnato a me e alla Juve che possiamo ancora migliorare per essere più competitivi a livello europeo".