Bonucci e lo scudetto attaccato a Buffon: “Chi vince scrive la storia”
Bonucci e lo scudetto riattaccato sulla maglia di Buffon. Dopo la foto pubblicata sui social network ("con orgoglio sempre sul petto"), il difensore della Juventus e della Nazionale ha scritto un altro messaggio per spiegare il reale senso di quello scatto emblematico pubblicato a corredo del pareggio raccolto dai bianconeri nel posticipo di campionato contro la Roma (1-1 all'Olimpico). Nulla di strano in quella immagine che ritraeva il calciatore intento a premere con le dita sulla coccarda tricolore perché l'adesivo facesse ancora presa sulla divisa del portiere, aiutandolo a tenere lo stemma ancora sulla maglietta. "Vorrei solo precisare – il commento di Bonucci in replica ad alcune illazioni – che lo scudetto attaccato sul petto è quello già conquistato, con un record difficile da battere e anche da avvicinare, è il 32º della storia bianconera, il 3º consecutivo. L’ho riattaccato sulla maglia di Gigi perché è Nostro e bisogna mostrarlo con orgoglio e fierezza, difendendolo per riconquistarlo".
Dai tre scudetti dell'era Conte – adesso al timone della Nazionale – al primo dell'era Allegri, giunto nell'estate scorsa sulla panchina bianconera. "Oggi siamo primi in classifica, con 9 punti di vantaggio ma per conquistare il 33º scudetto, il 4º di fila c’è ancora da sudare, da faticare, da correre, da sacrificarsi, da lottare. Ancora tante battaglie da vincere. La strada è lunga. Fino alla fine non è solo un motto ma uno stile di vita, fino a quando non ce l’abbiamo in mano bisogna ancora pedalare. Tutto il resto, tutte le interpretazioni date, sono date dalla libertà di parola che garantisce uno stato democratico. Io centro l’obiettivo. VINCERE. Perché solo chi vince scrive la storia".
