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Bonucci e Barzagli contro bomber ‘Lewa’. Dybala: “Peccato non essere lì a lottare”

L’attaccante polacco è una macchina da guerra: 30 gol in Champions League, 29 all’interno dell’area di rigore. Il piede “magico” è il destro (22 reti), ma segna anche di testa e di sinistro (8). E nelle gare secche è andato a segno 12 volte: la difesa della Juventus sarà messa a dura prova. L’argentino grande assente: “Che delusione non poter lottare assieme ai miei compagni”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Gli esami, come si suol dire, non finisco mai: e così la difesa della Juventus dovrà superare un'altra prova terribile contro un cliente davvero difficile da gestire. Robert Lewandowski è un attaccante che fa impazzire chiunque sia costretto a marcarlo: reti a grappoli intervallate da numeri d'alta classe ed assist al bacio, il polacco è uno degli attaccanti europei che qualunque squadra, allenatore e tifoseria vorrebbe nelle proprie fila.

La difesa della Juventus è un bunker: 15 reti subite in 29 gare di campionato, una media spaventosa. Il fortino bianconero ha resistito anche ad una macchina da gol come quella del Napoli, capace di segnare 59 reti in campionato, ma che contro la solida difesa juventina si è dovuta arrendere. L'immagine di Bonucci che si immolava per chiudere su Higuain è l'emblema della squadra di Allegri: una difesa solida che permette di vincere col minimo sforzo anche quando non si gioca bene. Dieci le gare consecutive in campionato senza incassare reti (l'ultima squadra fu quella di Cassano in Sampdoria-Juventus 1-2 di fine girone d'andata, lo scorso 10 gennaio), ed un filotto di risultati utili consecutivi senza eguali: 19 gare di campionato con 18 vittorie ed un pareggio.

Numeri da record che però non valgono per la Champions League, una competizione a parte. La Juventus quest'anno ha spesso sbandato (vedi la sconfitta di Siviglia nella fase a gironi), ma il 2-2 di Torino contro il Bayern è indicativo: la squadra, come anche i bavaresi sanno, non molla mai.

Ma all'Allianz Arena sarà un'altra storia: Lewandowski, il "finalizzatore finale" di Pep Guardiola, è implacabile. Per lui, le reti in Champions League sono 30 in carriera, 12 delle quali realizzare in gare ad eliminazione diretta. Un destro magico (22 reti), ma anche il sinistro (4) e la testa (4) non scherzano. Il suo Lebensraum ("spazio vitale") è l'area di rigore: ha segnato 29 reti su 30 in Champions League al suo interno. E dunque, la Juventus dovrà alzare un vero e proprio muro.

E dire che da giovane faceva fatica a trovare squadra: "troppo gracile" gli disse il Legia Varsavia, che lo scartò per due volte. La "salvezza" è arrivata dalla moglie, campionessa di karate, dietologa e personal trainer: il ragazzino, figlio di un judoka (scomparso quando Lewa aveva 16 anni) ed una pallavolista, è diventato la macchina da gol che tutti conoscono. A Barzagli e Bonucci il compito di fermare il carrarmato polacco. Che di fare gol non sembra proprio abbia voglia di smetterà.

Dybala: "Che delusione non essere lì a lottare"

"La delusione per non poter essere a Monaco a lottare coi ragazzi è stata forte! Ma lavoro per tornare prima possibile". Così ha scritto l'argentino su Instagram: nella foto appare seduto sul divano di casa con la gamba fasciata da un tutore molto vistoso. E' il grande assente della serata di Monaco, laddove i suoi gol e le sue giocate avrebbero fatto comodo alla Juve che va a caccia dell'impresa.

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