Bonucci come Totti. E Rizzoli disse: “Pensai di smettere”
Leonardo Bonucci che si avvicina all'arbitro Rizzoli e gli scarica vis a vis tutta la propria rabbia per il rigore appena concesso ai granata. Parole di fuoco, riprese dalle tv, un atteggiamento aggressivo ai limiti del regolamento che per il direttore di gara merita un cartellino giallo. Troppo poco per i tifosi granata e gran parte dell'opinione pubblica che accusa l'arbitro di eccessivo ‘permessivismo' davanti agli atteggiamenti bianconeri in una direzione di gara che a fine partita verrà definita dal tecnico Ventura "una condotta che ha condizionato in maniera troppo evidente la partita". E proprio il faccia a faccia con Bonucci ha riportato alla mente di molti un altro scontro diretto tra Rizzoli e un calciatore di fama, Francesco Totti, nel 2008.
Otto stagioni fa era proprio il capitano giallorosso a prendersela con l'arbitro in un incontro ‘ravvicinato' che scatenò le polemiche: Totti insultò palesemente l'arbitro mandandolo per ben tre volte a quel paese mentre Rizzoli, chiudendo gli occhi (e le orecchie) alzava un semplice cartellino giallo accendendo l'ira dei più. In quel frangente, l'arbitro sbagliò e lo ammise qualche anno più tardi: "Sbagliai, fui coinvolto in una serie di polemiche che mi portarono anche a pensare di smettere, poi ritornai sui miei passi".
Oggi, 8 anni dopo, un altro testa a testa che fa discutere con Bonucci che lo ‘affronta' al 2′ del secondo tempo, quando sul risultato di 1-0 per la Juventus, viene dato un rigore ai granata. Anche in questo caso, Rizzoli estrae il ‘giallo' ma questa volta non sbaglia: Bonucci non sembra insultare nessuno anche se l'atteggiamento intimidatorio è comunque difficile da difendere. Semmai Rizzoli sbaglia quasi tutto il resto: a non ammonire Alex Sandro autore del fallo da rigore (sarebbe stato il secondo giallo) e poco dopo a non estrarre ancora il giallo per il centrale bianconero per un fallo su Maxi Lopez.