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Bonucci al Milan, i retroscena sull’addio alla Juventus

Dalla richiesta della fascia di capitano, alla rottura con Allegri fino all’intervallo di Cardiff. Ecco una serie di motivi e retroscena alla base del clamoroso addio ai bianconeri.
A cura di Marco Beltrami
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La Juventus fa ormai parte del passato per Leonardo Bonucci. Quella che sembrava un'incredibile indiscrezione destinata a perdersi nel fantamercato, è diventata concreta con il calciatore che è pronto ad una nuova impensabile avventura professionale con il Milan. Già, impensabile perché fino a qualche settimana fa il popolo bianconero non avrebbe mai pensato di perdere una delle sue colonne, e di vederlo per giunta con la maglia dei rivali rossoneri. Eppure alcuni segnali di una possibile rottura nel corso della scorsa stagione si sono visti, portando con una serie di altri fattori alla clamorosa separazione. Ecco allora, tra dati di fatto e indiscrezioni, alcuni dei retroscena che hanno portato all'addio di Bonucci alla Juve.

Bonucci voleva la fascia di capitano alla Juventus

Il centrale inizialmente si vedeva alla Juve ancora a lungo, e forse era pronto anche a chiudervi la carriera. D'altronde i no a City e Chelsea della scorsa estate con il rinnovo sembravano segnali inequivocabili. A conferma di questo c'è anche un retroscena importante: Bonucci si era proposto per indossare la fascia da capitano già a partire della prossima stagione. Nonostante la presenza di Buffon, tra l'altro pronto per la sua possibile ultima annata, il difensore dopo 7 anni, tanti successi e il ruolo di leader nello spogliatoio, avrebbe gradito questa investitura. Una situazione che paradossalmente dovrebbe invece verificarsi al Milan, dove Bonucci diventerà il capitano pur essendo un neoacquisto.

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Bonucci e la rottura con Allegri dietro l'addio alla Juve

Nella stagione del mancato triplete i rapporti tra Bonucci e Allegri sono arrivati ai minimi storici. Il feeling con il suo predecessore Antonio Conte, tra gli artefici della sua crescita professionale, non si è replicato con l'allenatore ex Milan. I due sono entrati in rotta di collisione in maniera plateale in occasione di Juventus-Palermo del 17 febbraio: parole grosse in campo, con il difensore che "contestava" le scelte del mister, sotto gli occhi di tutti e poi la corsa del centrale negli spogliatoi senza salutare i tifosi. Un episodio eclatante per la società che si è schierata dalla parte dell'allenatore, con Bonucci che è finito in tribuna in occasione dell'importante sfida di Champions del 22 febbraio Porto-Juventus. Un messaggio chiaro quello del club e del mister che non hanno fatto sconti nemmeno ad un giocatore-cardine della squadra. A conferma della rottura con l'allenatore ecco anche il testo della pagina di saluto sulla Gazzetta acquistata dall'ex Bari in cui non compare il nome del mister.

La finale di Champions, e l'intervallo di fuoco di Cardiff

Tra ritorno in campo e dichiarazioni di circostanza tutto sembrava tornato alla normalità, fino alla finale di Champions. Le indiscrezioni sui rimbrotti a Dybala e sulle discussioni con Barzagli e Dani Alves, sono state smentite in maniera categorica dal nazionale azzurro. In campo però nella ripresa si è vista un'altra Juve, perciò è lecito pensare che qualcosa nello spogliatoio sia successo. Il 4 giugno poi, il post su Instagram che aveva fatto preoccupare i tifosi bianconeri con quella frase al passato non sfuggita: "Resta però l'orgoglio di aver fatto parte di questo gruppo". Un segnale d'addio che in molti si sono quasi rifiutati di cogliere, nell'impossibilità di vedere Leo con un'altra maglia in Serie A. Una prospettiva che invece si è concretizzata.

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