Bonesso, Torrisi e la ‘buca’ di Maspero: 5 derby di Torino da ricordare
Il derby della Mole è sempre stato un giorno e una partita speciale per tutti, non solo per i tifosi delle due squadre sfidanti. Classe, cuore, talento e capacità di andare oltre i propri limiti sono le quattro parole d'ordine che hanno caratterizzato da sempre i giocatori della stracittadina di Torino al di là dei colori e delle vittorie alla fine dell'anno calcistico. Ogni Torino-Juventus è un racconto e noi ne scegliamo cinque per poter sintetizzare alla meglio questo concentrato di emozioni che ci aspetta domenica. Dai ricordi virati seppia fino ai giorni nostri.
26 ottobre 1947, la Juve resiste al Grande Torino
Dal momento in cui il Torino è nato dalle costole della Juventus, le squadre si sono alternate nel predominio cittadino. Negli Anni '10 e '20 i granata hanno spesso battuto i bianconeri con la voglia di vincere di chi ha litigato con il fratello maggiore e vuole a tutti i costi superarlo. Negli Anni '30 la Juve del quinquennio con Orsi, Monti e Cesarini impone la sua legge, fino a quando Novo non mette su una squadra stellare che diventa il Grande Torino anche prima della tragedia che lo colpirà. Abbiamo scelto questo derby del 1947 perché c'è tutto quello di cui abbiamo parlato all'inizio.
Da una parte la classe spaziale di Mazzola, Loik, Ferraris, Menti e tutti i campioni che creeranno la leggenda e dall'altra per una volta nella storia la furia e la voglia di emergere di Parola, Sentimenti III e un giovanissimo Boniperti. Finisce 1-1 con gol all'inizio di partita di Mazzola e pareggio su rigore di Sentimenti III, dopo che Bacigalupo aveva salvato in maniera straordinaria proprio sull'attaccante avversario in più di una circostanza.
7 dicembre 1975, Graziani e Pulici
Sono passati quasi 30 anni dalla partita precedente. C'era stata Superga, la ricostruzione granata lenta e molto faticosa, dall'altra parte gli investimenti di Gianni Agnelli e la volontà personale dell'Avvocato e aziendale della Fiat di creare la squadra più forte d'Italia. Ma quel giorno del 1975, in una Torino sempre più cupa che vede all'orizzonte la follia terroristica nera e rossa che avrà un fulcro importante nella città operaia italiana per antonomasia, il Torino scopre di essere ancora la squadra migliore in città, battendo una Juve spenta e nervosa per 2-0.
Dopo svariate azioni da gol riescono a segnare Graziani, anticipando di testa Zoff ed evitandolo con una piroetta da ballerino classico, e Pulici su rigore, procurato dallo stesso centravanti colpito al volto da Gentile. Da quella vittoria gli uomini di Radice comprendono che lo scudetto è possibile e non solo una chimera lontana e persa ormai nella notte dei tempi.
27 marzo 1983, rimonta da cuore Toro
Questo è il derby della Mole più incredibile che sia mai stato disputato. La Juventus si presenta all'incontro con una squadra zeppa di campioni. Sei campioni del mondo (Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Scirea, Rossi), due campionissimi stranieri (Boniek e Platini) e altri giocatori di grande valore fra campo e panchina (primo fra tutti Bettega). Il Torino invece sta cercando un'identità dopo la squadra di fine Anni '70. Intorno a Zaccarelli e Dossena tanti giovani di buone prospettive. Come si poteva immaginare la Juve per un'ora comanda il gioco e segna due gol con Rossi, su errore da dilettante di van de Korput, e Platini su rigore.
La partita sembra tranquillamente arrivare al termine quando al 70′ Dossena di testa mette in porta un cross dalla destra. Quel gol risveglia quello che tutti chiamiamo lo spirito granata, capace nella storia di rimonte e partite indimenticabili proprio per la capacità di superare momenti quasi impossibili. Eppure il Torino ci riesce, pareggiando prima con il subentrato Bonesso e poi addirittura vincendo con una sforbiciata vincente di Fortunato Torrisi. Sono tutti nomi che forse non vi diranno molto ma sono scolpiti nella pietra della storia del derby e dei granata.
14 ottobre 2001, la ‘buca' di Maspero
Come detto prima? Il derby del 1983 è stato il più folle di tutti? Sbagliato, il derby di andata del 2001 potrebbe superarlo. Ancora una volta i valori in campo propendono decisamente per la Juventus. È la squadra del secondo Lippi, campione d'Italia a fine anno il 5 maggio e con una sfilza di campioni da far paura: Buffon, Thuram, Zambrotta, Trezeguet, Del Piero, Nedved contro Bucci, Delli Carri, Asta, Osmanovski. La partita sulla carta non sembra essere difficile per i bianconeri e così si dimostrerà grazie ad un Nedved imprendibile che offre due assist a Del Piero per la doppietta di Pinturicchio e batte un insidioso calcio di punizione che Tudor metterà in porta. 3-0 alla fine del primo tempo. Camolese mette in campo la sua ultima speranza, uno di quei giocatori che danno di più in queste partite, Marco Ferrante.
Con la sua grinta il Torino inizia un po' a crederci, fino ad arrivare al gol con un altro giocatore di passione, Cristiano Lucarelli. In una sgroppata forsennata in avanti, Antonino Asta si procura il rigore che Ferrante realizza ed è sempre l'attaccante granata a schiacciare in porta per la corta respinta di Buffon ribadita in rete da Maspero per il 3-3. Maspero però non ha finito di essere decisivo. All'82' l'arbitro fischia un rigore per la Juve e succede il putiferio. Mentre tutti i granata accerchiano il direttore di gara, Maspero si allontana e scava un piccolo buco sul dischetto del rigore. Quando Salas appoggia il pallone non se ne accorge e colpendolo la palla schizza verso l'alto andando oltre la traversa. Si erano viste partite decise per tante cose ma mai per uno buco fatto con gli scarpini sul calcio di rigore.
31 ottobre 2015: Cuadrado, vittoria al 93′
Il penultimo derby entra di diritto nella carrellata dei derby più belli e importanti della storia. La Juve gioca allo Stadium con una montagna di punti da scalare su Roma e Napoli e il Torino ha poco da perdere. I nuovi bianconeri non sembrano assortirsi bene e l'ambiente mormora anche contro Allegri. Al 19′ Pogba inventa un gol dei suoi da fuori area ma la Juve stenta ancora. Ad inizio secondo tempo, su una ribattuta da calcio di punizione, Bovo fulmina Buffon e la partita sembra scivolare verso un pareggio che allontanerebbe ancora di più la Juve dalla vetta. In pieno recupero, Cuadrado si lancia su un pallone messo al centro dalla sinistra e segna il gol vittoria. Quel gol non dà solo tre punti ai bianconeri ma nuova energia e forza che li porteranno a infrangere ogni record, vincendo il quinto scudetto consecutivo. Un gol nel derby, come spesso accade, può cambiare un'intera stagione.