Bomber sulla bilancia del gol: chi segna di più o meno dello scorso campionato?
I calciatori e più in particolare gli attaccanti vivono e letteralmente muoiono per il gol. Non solo per giustificare i sontuosi ingaggi, che soprattutto in Serie A percepiscono, ma anche per il costante giudizio cui sono sottoposti domenica dopo domenica, anno per anno. E se l’antico adagio recita: “la vita è fatta a scale c’è chi scende, c’è chi sale”, anche i protagonisti della ‘prima linea del pallone' subiscono questo strano “effetto ascensore” con impennate improvvise in termini di rendimento e lunghi digiuni sotto porta.
Una vita “difficile” di pressioni, di alti e bassi che, nel giro di 1 anno solare, possono mutare profondamente la reputazione di un centravanti esploso o imploso, nel giro di 365 giorni, in fase realizzativa. Alla ventunesima giornata di Serie A dunque, compariamo i gol messi a referto finora dai maggiori bomber del nostro campionato con quelli siglati nello stesso periodo della stagione passata.
Dzeko a +11, boom Mertens
Nel basket americano il termine preciso è MIP (Most Improved Player) ovvero, forzando dall’inglese: giocatore “maggiormente” migliorato. In questo singolo aspetto, in termini di gol messi a segno rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, troviamo tanti atleti che, quest’anno, sembrano aver trovato forma fisica una dimensione nuova, un diverso feeling con allenatore, modulo tattico e ambiente. Al primo posto, infatti, e la cosa 365 giorni fa sembrava quasi impossibile, troviamo il bosniaco della Roma Edin Dzeko con addirittura 11 reti in più rispetto allo stesso periodo dell’annata 2015/16, la sua prima in giallorosso. In seconda posizione, appaiati, scoviamo la neo-punta del Napoli Mertens diventato prolifico bomber dopo l’infortunio di Milik con 10 gol in più e la speranza azzurra Andrea “il Gallo” Belotti con uguale bottino (+10) nelle prime 21 giornate di questo campionato. Sul terzo gradino del podio scoviamo la perla Bernardeschi addirittura a più 8 (0 gol nelle prime 21 del 2015/16) e, a chiudere, Callejon (a 0 nell’analogo periodo dell’anno) e Icardi (autore del 42% dei gol totali della squadra nerazzurra) a più 7 con Marco Borriello, dato ormai per “finito”, “ultimo” con 5 reti in più rispetto alla sua versione emiliana nel Carpi di Castori e Sannino.
I ribassi peggiori: Eder -10, Higuain a -7
Fra quelli che, invece, hanno un po’ tradito il pauroso rendimento dello scorso anno, facendo penare i propri fantallenatori, troviamo un numero di ragazzi che, per diverse ragioni, hanno segnato molto meno per le rispettive compagini.
In prima posizione, fra i ribassi maggiori, troviamo l’interista Eder non più titolare inamovibile come in maglia blucerchiata appena 1 anno fa e, di conseguenza, meno prolifico della sua versione doriana con meno 10 reti all’attivo. In seconda posizione l’ex Swansea Paloschi che, pur essendo stato l’acquisto migliore della sessione estiva dell’Atalanta, anche a causa della contestuale esplosione di Petagna, non ha realizzato alcuna marcatura con un impressionante -8. Sul podio di questa poco invidiabile graduatoria, invece, troviamo ben 4 giocatori con un eloquente -7. Higuain a quota 14 rispetto alle 21 gemme incastonate in azzurro, Ilicic a solo 3 segnature in confronto alle 10 della prima annata con Sousa e, a chiudere, gli sfortunati Pavoletti e Dybala, rispettivamente a quota 3 e 5 gol messi a referto, per via soprattutto dei problemi fisici avuti da entrambi gli attaccanti peraltro pedine fondamentali di Juventus, Genoa e ora Napoli.
Costanza garantita: Salah e Kalinic su tutti
La costanza, è noto a tutti, è una virtù. E questa qualità sembra apertamente appartenere ad alcuni protagonisti del nostro massimo campionato che, nel giro di 1 anno, non hanno modificato di molto il loro apporto in termini di reti siglate garantendo alle proprie squadre lo stesso, o quasi, numero di reti della passata stagione. Parliamo dei vari Bacca (-1), Insigne (-3), Kalinic (-1) e Salah (stesso bottino) che si laureano i giocatori più costanti nelle ultime due annate.