Bomber dipendenti, 5 calciatori che monopolizzano l’attacco
Ogni squadra con legittime ambizioni di successo oltre a possedere un ottimo reparto arretrato, deve necessariamente avere a disposizione un attacco di tutto rispetto. Una sorta di assioma, di principio fondamentale per puntare in alto è dunque quello di essere dotati almeno di un grande attaccante o, quantomeno, di un sistema offensivo in grado di realizzare la mole di gioco prodotta dalla squadra. Accade però, non di rado, che alcune squadre finiscano per dipendere da un solo centravanti principe che fagocita e assorbe ogni tipo di finalizzazione in campo ponendo il club ad affidarsi quasi esclusivamente alla vena realizzativa del proprio numero 9.
Una situazione complicata e poco produttiva che si ripete spesso nel corso delle singole stagioni in vari tornei nazionali. Per approfondire questo tema, quindi, vediamo i 5 bomber che contribuiscono maggiormente al bottino offensivo della propria compagine nei migliori campionati d’Europa.
13 “firme” su 21 portano il nome di Anthony Modeste
Al top di questa speciale classifica dei “mangiatori” di gol troviamo il francese del Colonia Anthony Modeste. Il calciatore transalpino, infatti, si guadagna questo indiscusso primato per merito delle 13 reti messe a referto sui 21 gol totali realizzati dal proprio sodalizio. Un percentuale del 62% davvero importante e che rende alla compagine renana del tecnico Peter Stoger indispensabile il numero 27. Una “dipendenza” però positiva che ha portato, almeno al momento, il Colonia ad un passo da un piazzamento valido per l’Europa.
La speranza dei Black Cats: Jermain Defoe
Al secondo posto, invece, troviamo il veterano della Premier League (165 reti in 470 match) Jermain Defoe. L’attaccante inglese, una delle speranze assieme a Januzaj e Borini a cui letteralmente si aggrappano i tifosi dei Black Cats, è stato in grado di realizzare qualcosa come 11 gol sulle 20 segnature complessive fatte registrare dal Sunderland. Uno score importante che si traduce nel 55% di reti totali con la firma del 34enne inglese ma che, contestualmente, significa troppa dipendenza da un calciatore sì forte, importante e navigato ma dalla cui forma non può dipendere una intera squadra in lotta (terzultima a -1 dal Crystal Palace) per non retrocedere in Championship.
Il Matador ritrovato: Edinson Cavani
Dalla Bundesliga alla Premier League, questa particolare graduatoria per la terza posizione ci porta in Francia, direzione Parigi. E sì perché ad occupare l’ultimo gradino del podio troviamo l’ex Napoli Edinson Cavani. Il Matador, dopo l’addio della pesante figura dell'accentratore svedese Ibrahimovic è difatti diventato il terminale unico delle azioni parigine tramutando in rete ben 18 occasioni importanti create dai suoi, sui 38 gol realizzati dalla compagine di Emery. Un ruolino invidiabile (il 47% delle reti totali proviene proprio dall’uruguaiano) in Ligue 1 ma che, almeno al momento, non è stato sufficiente per condurre il Psg al vertice della classifica del torneo transalpino.
Icardi, l’imprescindibile leader offensivo
A pari merito con l’attaccante originario di Salto Edinson Cavani, troviamo il capitano nerazzurro Mauro Icardi. Il numero 9 interista, infatti, ha vissuto, spesso pericolosamente, questa stagione come punto di riferimento di una squadra che, specie nella prima parte dell’annata 2016/17, è stata oggetto di numerose critiche all’interno dell’ambiente meneghino. Eppure, nonostante le avversità iniziali, il cammino con Pioli sembra aver trovato vivacità e nuova linfa vitale con però, un’unica costante: la dipendenza, in termini realizzativi, del proprio bomber Icardi. Dal passaggio da De Boer all’ex tecnico della Lazio, l’argentino non ha variato di molto le sue statistiche individuali con il 47% delle marcature totali (14 realizzazioni su 30) che portano la sua inconfondibile firma.
Il “vecchietto” col vizio del gol: Ruben Castro
A chiudere questa esclusiva top 5 ritroviamo una colonna del Betis Siviglia, ovvero la punta 35enne Ruben Castro. L’attaccante tascabile (168 centimetri) arrivato nel 2010 dal Deportivo La Coruna, dopo i 19 gol della stagione 2015/16, quest’anno sta continuando a sorprendere con tante giocate fantastiche, ottime prestazioni ed un contributo realizzativo, sul totale della squadra, del 39% frutto delle sue 7 reti realizzate sui 18 complessivi della squadra andalusa. Un rendimento importante per il "vecchietto" di Las Palmas che, almeno al momento, sta portando la compagine dell’allenatore Victor Sanchez ad una salvezza tranquilla con un margine di vantaggio sulla terzultima di 6 pesantissimi punti.