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Bologna in lutto, è morto Franco Janich: leggenda del club rossoblù

Si è spento all’età di 82 anni l’ex difensore del Bologna tricolore della stagione 63/64. Da mesi lottava contro una grave malattia, che tra l’altro gli aveva impedito di presenziare alla festa al Dall’Ara dello scorso ottobre per i centodieci anni del club. A dare la notizia ai tifosi è stato il sito della società rossoblù.
A cura di Alberto Pucci
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Già segnata dalla vicenda che sta coinvolgendo Sinisa Mihajlovic, la città di Bologna ha ricevuto nelle scorse ore una brutta notizia. All'età di 82 anni è infatti morto Franco Janich: colonna della squadra rossoblù dal 1961 al 1972. Cresciuto nell'Atalanta, con cui aveva esordito in Serie A il 16 settembre 1956 , l'ex difensore friulano arrivò nella città delle due Torri nel 1961 e giocò 376 partite vincendo il mitico settimo scudetto del 1963/64, una Coppa Italia e una Mitropa Cup.

"Ciao Franco, sarai sempre nei nostri cuori". A dare la triste notizia a tutto il popolo felsineo è stato il club di Saputo, che ha ricordato il suo arrivo nella città emiliana, la sua esperienza insieme al tecnico Bernardini e le sue partite giocate a fianco di Paride Tumburus, con il quale Janich formò una coppia di centrali imperforabile.

Franco Janich al Dall'Ara - Copyright BFC TV
Franco Janich al Dall'Ara – Copyright BFC TV

L'avversario più difficile da battere

L'ex ‘armadio' della difesa bolognese si è dunque spento nelle scorse ore in una clinica poco distante da Nemi: località dei Colli Romani, che l'ex giocatore di Lazio, Bologna e Lucchese aveva scelto per vivere con la moglie e i familiari più stretti. A portar via Janich dall'affetto dei suoi cari, è stata una grave malattia contro la quale lottava da tempo e che gli aveva impedito di presentarsi allo stadio Dall'Ara, lo scorso 9 ottobre, in occasione della festa per i centodieci anni del Bologna.

Ricordato dalla società felsinea come “un campione sul campo e nella vita”, Janich è stato anche direttore generale del Napoli (dal 1972 al 1976 e  dal 1978 al 1980): prima e dopo le analoghe esperienze a Como e con la Lazio. Nel 1986, da direttore sportivo del Bari, l'unica macchia della sua carriera: il suo coinvolgimento nello scandalo calcio scommesse e i successivi sei mesi di squalifica.

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