Boca Juniors, Borghi: Penso a dimissioni. Ma alla fine resta
E' probabilmente uno dei periodi più neri della storia degli "Xeneises". Lo storico club argentino del Boca Juniors naviga tra le zone basse della Primera División, e sta intraprendendo una crisi senza fine: ben 4 le sconfitte su 8 partite, tra cui l'ultima contro il Lanùs, che sembrerebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso, dato che è venuta in casa, e negli ultimi scampoli di partita.
Dopo l'ennesima sconfitta, l'allenatore xeneise, Claudio Borghi, soprannominato "El Bichi", avrebbe pensato alle dimissioni: «Vorrei un giorno per pensarci, per parlare con la mia famiglia, e con i calciatori… ma non sto abbandonando, solo vorrei vedere se vale la pena continuare questa avventura… vedremo».
La società, in ogni caso, aveva ponderato di trovare un accordo consensuale con l'ex campione del mondo dell'Argentina, visto l'elevato ingaggio (750.000 dollari all'anno); le condizioni finanziarie del club non sono proprio rosee, quindi, esonerare direttamente Borghi avrebbe costretto la società ad accollarsi un ingaggio considerevole fino alla fine del contratto, il che non sarebbe risultato certo salutare per le casse.
Ma alla fine, forse anche grazie ad un sondaggio lanciato da Olè, con il 63% dei voti favorevoli alla permanenza del Bichi, l'allenatore xeneise ha deciso di restare alla guida del Boca Juniors, supportato dalla fiducia del presidente Jorge Amor Ameal.
Resta quindi Borghi, ma restano anche le gravi condizioni finanziare in cui versa il club di Buenos Aires, e i pessimi risultati sopraggiunti fin'ora. Basterà ad una squadra disastrata un'impennata di morale simile al fine di ritrovare la tranquillità perduta?
Giuseppe Senese