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Blatter: “Trattato come un punching-ball, ma ricorrerò in appello”

Il dirigente svizzero commenta con amarezza la squalifica di 8 anni incassata dal Comitato etico della Fifa, in coppia con Platini.
A cura di Marco Beltrami
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8 anni di squalifica per Sepp Blatter e Michel Platini. E’ questo il pesantissimo verdetto del Comitato Etico della Fifa nei confronti dei due dirigenti, che pagano a caro prezzo l’accusa di corruzione per la vicenda relativa ai due milioni di franchi svizzeri pagati dallo svizzero al francese per una consulenza. L’ormai ex numero uno della Fifa, seppur molto amareggiato non ha nessuna voglia di gettare la spugna e promette battaglia in conferenza stampa: “Sono davvero dispiaciuto perché sono stato trattato come un punching-ball. Sono dispiaciuto per la Fifa, l'ho servita per oltre 40 anni. E sono dispiaciuto per me, per come sono stato trattato. Ma continuerò a combattere, per me e per la Fifa. Sono stato sospeso per 8 anni ma per cosa?". 

Blatter ha rispedito al mittente le accuse, deciso a ricorrere in appello contro una sentenza che reputa ingiusta: “Ho parlato anche con il mio avvocato, sicuramente non stupito dalla decisione, presa prima dalla stampa che dalla Commissione etica, un esempio di come le cose non vanno fatte. Abbiamo i libri dell'accusa, io e Platini abbiamo dato la stessa risposta ma a loro non importa. Per loro non è rilevante la nostra versione, quindi per me loro sono dei bugiardi. Una volta ancora andremo in Appello, al TAS e ricorreremo anche alla giustizia svizzera, perché io sono cittadino svizzero. Per la legge svizzera se uno viene sospeso per 8 anni deve aver commesso qualcosa di molto grave. Sono stato punito per una questione di giustizia amministrativa che non ha nulla a che fare con l'etica. Già la decisione di sospenderci dalla carica senza sentire la Commissione arbitrale ha portato uno tsunami nella Fifa”.

Continuare a lottare dunque, per difendere la propria immagine e proseguire nel lavoro alla Fifa. E’ quanto ha promesso un combattivo Blatter: “La gente non ha capito perché il presidente è stato sospeso, e ha creato danni alle famiglie, alla mia famiglia. Ai miei familiari dicono che dovrebbero vergognarsi per quello che è successo. Per questo continuerò a combattere. Il 2 dicembre 2010, avevamo un sogno: avevamo l'idea che nel 2018 la Coppa del Mondo sarebbe dovuta andare in un Paese europeo che non avesse ancora una volta ospitato un'edizione. Nel 2022 saremo dovuti andare in America, e oggi non saremmo forse qua. Mi sento tradito? Se negano l'evidenza e costruiscono qualcosa che non è vero, il Tribunale deve dimostrarlo. E se non può dimostrarlo allora io sono innocente".

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