Blaszczykowski, incubo svanito. Il Borussia ha ritrovato la sua ala destra
Il ritorno di Jacob Blaszczykowski. Ventotto anni, esterno di destra del Borussia Dortmund, la malasorte gli aveva tarpato le ali a gennaio scorso: 6′ della gara di Bundesliga contro l'Augsburg, il ginocchio sinistro ha una torsione impropria e cede, ‘Kuba' s'accascia al suolo e viene trasportato in barella. Gli esami strumentali confermano i timori dello staff medico: rottura del legamento crociato, campionato finito, operazione inevitabile, sei mesi per la riabilitazione e riprendere a correre assieme ai compagni di squadra. "Niente può abbattermi, sarò di nuovo in campo e più forte di prima", scrisse sul proprio profilo Facebook per ringraziare tifosi e compagni di squadra che gli avevano espresso solidarietà e incoraggiamenti. Lui, accanto a Gundogan, Hummels, Schmelzer, Piszczek e Subotic tanto far esclamare "è un disastro" al tecnico Jurgen Klopp, che perse nel giro di poco tempo pedine importanti della squadra.
L'incubo è svanito agli inizi di agosto: allenamenti che salgono di ritmo nella gabbia del Footbonaut e la soddisfazione di rimettere piede sul terreno di gioco durante un'amichevole giocata in Polonia. Blaszczykowski non ha mai smesso di crederci, sa benissimo quanto la vita possa essere spietata. Ci vuole ben altro per fermarlo, col dolore e la sofferenza ha imparato a convivere, sorridere di rimando fino a superarli. Li ha provati sulla sua pelle, era appena un ragazzino: 10 anni, abbastanza per non credere più in Babbo Natale e troppo pochi per sopportare la tragedia che si sarebbe consumata davanti ai suoi occhi: il padre uccise a coltellate la madre e venne arrestato. ‘Kuba' restò solo di fronte a quell'orrore che lo scosse fin dentro l'anima. "Non ho mai perdonato mio padre", ha più volte raccontato.