Besiktas-Napoli, tanto gioco poca efficacia sotto porta
Il Napoli esce indenne dalla Vodafone Arena pareggiando 1-1 contro i turchi del Besiktas. Al netto degli errori individuali degli azzurri (sia in attacco che in difesa) però, la squadra di Sarri avrebbe meritato maggior fortuna su un campo davvero ostico.
Le scelte iniziali del tecnico azzurro
Per tentare il colpaccio in terra turca o quantomeno raccogliere un risultato positivo utile alla qualificazione agli Ottavi di finale della massima competizione continentale nel difficile catino della Vodafone Arena, mister Sarri decide di effettuare solo tre cambi rispetto alla sconfitta di sabato scorso contro la Juventus: Maksimovic per Chiriches, Jorginho per Diawara e il rientrante Gabbiadini al posto del folletto belga Mertens. Il Besiktas di Gunes invece, dopo l’1-1 esterno contro il Genclerbirligi, forte del grande supporto del pubblico di casa risponde con Fabricio fra i pali, Beck, Marcelo, Rhodolfo e Tosic in difesa, Atiba Hutchinson, Inler in mediana e Tolgay, Quaresma e Adriano dietro la punta Aboubakar.
Operazione affidabilità, zero turnover a Istanbul
L’undici azzurro, a differenza di quanto deciso da Gunes che ha adattato Tosic come terzino sinistro per arginare le sortite offensive di Callejon e Arslan come marcatore stretto di Jorginho, è sceso in campo concentrandosi più sulle proprie potenzialità che per adattarsi alle caratteristiche dei propri rivali di oggi. Poco turnover quindi e grande fiducia a quelli che quest’anno hanno giocato di più, una decisione questa che ben rivela l’estrema importanza del match odierno.
Prima frazione di gioco, gran possesso palla e linee corte
Gli azzurri partono bene e mettono in mostra, da subito, il proprio credo di gioco al cospetto di un arcigno Besiktas. Il Napoli gestisce palla, fraseggia bene, gira ottimamente la sfera rompendo spesso la prima linea di pressing ma, nei pressi della 16 metri avversaria, non riesce ad essere incisivo a causa di uno scarso peso offensivo. Gabbiadini, infatti, pur muovendosi molto e tentando di dialogare coi propri compagni, nonostante una buona occasione al 16’, resta, per la maggior parte del gioco, imbrigliato nella morsa dei centrali turchi Rhodolfo e Marcelo che fanno pesare la propria strapotenza fisica.
Al 24’ la gara per il Besiktas, dal punto di vista tattico, cambia. L’infortunio di Tosic costringe Gunes, già privo dell’infortunato Erkin, a dover inserire la punta Tosun con Adriano terzino e Aboubakar largo a destra. Il Napoli, nonostante le sovrapposizioni costanti di Hamsik e Ghoulam sulla corsia mancina (come al solito più battuta di quella destra) non ne approfitta ma, allo stesso tempo, gioca meglio concludendo di più in porta rispetto ai turchi.
Difensivamente invece, la squadra partenopea è corta, attenta e riesce a tenere, grazie ad un grande impegno atletico in termini di corsa, altissima la propria linea difensiva concedendo una sola ghiotta occasione al Besiktas a causa di un errore individuale di Koulibaly che, al 29’, sbagliando un disimpegno di testa, libera alla conclusione il canadese Hutchinson che colpisce il palo esterno.
Secondo tempo, errori difensivi e difficoltà in avanti
La ripresa comincia bene per gli azzurri che tornano dagli spogliatoi affidandosi ai soliti dettami tattici fatti di possesso palla, tagli offensivi e combinazioni strette. Una condotta di gara che porta il Napoli a sciupare una clamorosa azione da gol sull’asse Insigne–Callejon con lo spagnolo non in grado di battere a rete. Al 62’ Gabbiadini paga la sua ennesima prestazione deludente uscendo mestamente dal campo in favore di Mertens.
La mole di gioco prodotta però, non sembra concretizzarsi nemmeno con questa mossa e, nel momento di maggiore pressione napoletana, il Besiktas realizza l’1-0 su rigore a causa di un fallo di mano di Maksimovic su contropiede pericoloso dei turchi. Sarri butta nella mischia anche Zielinski ma, solo una rete di Hamsik da fuori area, consente al Napoli di pareggiare. Una azione quella dello slovacco che conferma i problemi tattici degli azzurri che, pur in grado di macinare gioco e sviluppare azioni potenzialmente pericolose, non riescono a concretizzare e a trovare la via della rete se non grazie ad una magia del proprio capitano.