Bernardeschi, gonna e borsetta: “Era un pantalone”
Un look originale, alternativo, da vero fantasista quello che nei giorni scorsi ha mostrato Federico Bernardeschi. Dei pantaloni molto larghi che arrivavano fin sotto al ginocchio, che sembravano una gonna, e una borsetta al braccio hanno fatto scatenare la rete che ha utilizzato parole taglienti per l’ex giocatore della Fiorentina che oggi, da Boston, ha parlato del suo look. Bernardeschi ha detti di non aver utilizzato una gonna, ma un pantalone ed ha ribadito che ognuno può vestirsi come gli pare e piace:
Per me lo stile e l’abbigliamento di una persona sono un punto della personalità. Siamo in mondo libero e ognuno può fare quello che vuole. Non era una gonna, ma era un pantalone. Però si sa che nelle foto si possono modificare le facce, figuriamoci se non si possono modificare i pantaloni.
Bernardeschi e le offese sui social
In queste ultime settimane il nome di Bernardeschi è stato uno dei più diffusi sui social. Oltre alle contestazioni per quel pantalone che sembrava una gonna; sono arrivate, purtroppo, anche tante offese feroci al ventitreenne di Carrara che ha letto cose tremende sul suo conto. Lo juventino non ha voluto gettare benzina sul fuoco, ma naturalmente ha stigmatizzato il comportamento di alcuni tifosi che gli hanno augurato il peggio:
C’è una parte della società malsana che non voglio alimentare. Nel mondo di oggi viviamo situazioni particolari, come il tifoso sui social che augura la morte o brutti mali. Questa parte di società malsana non va alimentata. Ringrazio i tifosi che nonostante tutti mi hanno fatto gli auguri.
Bernardeschi ha scelto il suo numero di maglia
I tifosi speravano di vedere nuovamente la maglia numero 10 sulle spalle di un calciatore della Juventus e pensavano di vederla sulle spalle di Bernardeschi, che però ha effettuato un altro tipo di scelta. Marotta un indizio lo aveva dato perché aveva detto che quella maglia è prestigiosa e pesante e ci vogliono delle spalle grosse per portarla. Bernardeschi ha optato per il 33: “La 10 è una maglia bellissima, ma devo meritarla. Ho scelto il 33 perché sono molto legato a quel numero, perché sono molto credente”.