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Bernardeschi: “Giusto esultare, sono un professionista e devo rispettare i miei tifosi”

L’attaccante della Juventus era stato beccato dall’ex pubblico a inizio match ma non ne ha risentito. Sua la punizione che ha sbloccato la gara, al momento della sostituzione alza il pugno e saluta i tifosi bianconeri.
A cura di Maurizio De Santis
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I fischi non lo hanno impressionato né condizionato dal punto di vista negativo. La serata di Bernardeschi che tornava da ex allo stadio Franchi di Firenze s'è chiusa in gloria, col pugno alzato verso i tifosi della Juventus e a testa alta nonostante fosse stato beccato dai sostenitori toscani. Non è un traditore, non si sente tale. Anzi, quando i compagni di squadra tornano nello spogliatoio sopo la fase di riscaldamento, lui conclude il pre-partita lanciando un messaggio chiaro alla Curva: passo lento, rivolge lo sguardo a quella gente che lo ha osannato e adesso lo ha messo nel mirino.

Come Higuain al San Paolo, cala la sua prodezza come una sentenza. Mai gli perdoneranno di essere andato alla Juventus e – quando dopo aver fatto gol su punizione – ha esultato senza remore è stato chiaro come quel ragazzo a Torino sia cresciuto, maturato in fretta, si sia abituato alla mentalità vincente.

Credo che un professionista debba portare rispetto ai tifosi – ha ammesso a Premium Sport -. Ringrazierò sempre la società Fiorentina perché mi ha fatto crescere e maturare e se sono arrivato alla Juventus è anche merito loro. La riconoscenza nei confronti della società non mancherà mai però un professionista deve portare avanti delle sue idee e deve portare rispetto verso i propri tifosi. Quando ritorni è sempre una bella emozione, aver segnato è un emozione ancora più grande.

Accanto a Bernardeschi, nel momento della esultanza c'era Gonzalo Higuain e con lui anche il resto dei compagni di squadra che lo hanno aiutato a superare un ostacolo difficile e quella prova di maturità che tutti si attendevano dal calciatore che nell'estate scorsa è costato 40 milioni di euro.

Sì io voglio ringraziare i miei compagni, mi hanno aiutato molto è stato un grande gesto. Mi sono stati vicini in una gara non semplice per me. E Gonzalo mi aveva detto che a Firenze avrei fatto gol… Qui non è mai facile. Non era una partita semplice, ma queste partite possono essere così.

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