Benitez: “Con Perez al vertice del Real il Barcellona vince più del doppio”
Dopo giorni di silenzio, Rafa Benitez torna a parlare. All’indomani della vittoria del Real Madrid a Roma nella semifinale d’andata degli ottavi di Champions, la sesta in sette partite per il suo successore Zidane, l’ex Napoli è tornato sulla sua esperienza madrilena in un’intervista concessa all’ex gloria inglese Gary Lineker ai microfoni di BT Sport. “Difficlie spiegare” quanto successo durante la sua esperienza al Real, anche se Benitez lega le difficoltà riscontrate alla presenza di Florentino Perez: “Bisogna capire esattamente cosa è successo negli ultimi anni: Camacho, Del Bosque, Pellegrini, Mourinho, Ancelotti, non è facile fare l'allenatore al Real. Devi fare tutto alla perfezione. Appena sbagli qualcosa o appena il presidente pensa che tu sbagli qualcosa, hai dei problemi".
Nessuna pazienza per un lavoro che avrebbe avuto bisogno di tempo secondo Benitez, che ha sottolineato l’eccessivo nervosismo dell’ambiente e di Florentino Perez: “Il mio vice Fabio Pecchia ha detto che lui è una presenza costante. È sempre intorno, incollato ai giocatori, alla stampa. Perciò non è facile per un allenatore. Ovviamente ci aspettavamo di migliorare alla fine della stagione, giocando due partite a settimana e allenandoci cinque giorni. Penso che avremmo potuto fare davvero bene, ma erano tutti un po' nervosi. Lo erano i tifosi e lo era il presidente. E loro hanno esonerato l’allenatore".
Sicuramente non faranno piacere al presidente del Real Madrid, le considerazioni del manager spagnolo sul dualismo con il Barcellona, e le differenze nella gestione dei due club. A suo giudizio al momento non c’è paragone: “Stabilità è la parola chiave: per vincere il campionato, devi essere coerente perché devi lottare contro il Barcellona che ha uno stile, un modello. Il Real Madrid cambia allenatore ogni anno e ogni anno ricomincia da zero. Ecco perché ha vinto una volta negli ultimi sette campionati e il Barcellona ha vinto più del doppio dei trofei da quando il presidente è lì".
