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Benevento, il caso Evacuo e il ricatto degli ultras

Dura risposta del presidente Vigorito: “Evacuo resta un nostro giocatore”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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tifosi benevento

Dopo le assurde ed ingiustificati reazioni di (una parte) della tifoseria del Benevento verso il proprio bomber e capitano Felice Evacuo, "reo" di aver salutato i tifosi della Nocerina (sua ex squadra appena la scorsa stagione) al termine del derby tra l'altro vinto dai sanniti per 1-0 sui molossi, il presidente Oreste Vigorito non cede: "Felice Evacuo resta un calciatore del Benevento". E fine della storia. Soltanto ieri, una fatwa vera e propria da parte di ultras inferociti, che addirittura gli intimavano di rescindere il contratto e di non mettere mai più piede in città.

Una follia vera e propria, a cui fortunatamente non ha ceduto il presidente Oreste Vigorito, che nella conferenza stampa di quest'oggi ha alzato la voce: "Lo stadio non è un'arena dove il nemico deve essere ucciso, ma dove l'avversario deve essere superato", ha spiegato. "La squadra rappresenta la città e non la violenza. Si può parlare di comportamento inopportuno ma non di malafede. Ad ogni modo, il giocatore non sarà né multato né punito".

Non di questo parere, però, un gruppo di tifosi che ha manifestato contro la decisione del presidente Vigorito. E adesso, c'è da vedere cosa accadrà domani, alla ripresa degli allenamenti. Se, cioè, prevarrà il buonsenso e tutto rientrerà, come giusto, nelle chiacchiere da bar. O se ci sarà volontà, invece, di inasprire i toni di una contesa che sta assumendo caratteri grotteschi e che fa ridere, per non piangere, parecchi addetti ai lavori del calcio nostrano.

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