Benevento, fiducia con riserva per Baroni. Reja in pole per la panchina
Tempo di sosta per le nazionali. Tempo di primi bilanci. Dopo 7 giornate il Benevento si trova sempre bloccato a 0 punti. Nonostante le buone prestazioni casalinghe contro Torino e Inter, la panchina del tecnico Marco Baroni è in bilico. "È un peccato per il risultato perché i ragazzi hanno interpretato bene la gara, abbiamo messo in difficoltà l’Inter” ha detto Baroni a fine gara, visibilmente depresso per l'ennesimo risultato negativo. Il campionato offre una pausa fondamentale per riorganizzare le idee e trovare le energie giuste per ripartire.
La squadra giallorossa è in ritiro a Roma all'Hotel Mancini, in vista della sfida decisiva del Bentegodi contro il Verona (16 ottobre, 20 e 45). Baroni dovrà fare a meno di sei nazionali ma lavorerà a stretto contatto con gli altri uomini a disposizione cercando di trovare la formula magica per centrare il primo storico successo in serie A. Intanto il presidente Oreste Vigorito nell'ultima settimana ha dato un'ultima opportunità al tecnico toscano. "Credo nei rapporti e Baroni è il nostro tecnico. Continuerà ad esserlo fino a quando una comunicazione ufficiale non dirà il contrario. Non sempre l’esonero è la soluzione. Bisogna scavare a fondo per trovare i problemi".
Tradotto: se il Benevento non smuove la classifica entro la prossima gara a pagare sarà Baroni per tutti. Il successore è già pronto. Edy Reja è l'uomo di esperienza per arrivare al quartultimo posto, obiettivo dichiarato dalla società. Il tecnico goriziano, che ha chiuso la carriera da calciatore proprio nel capoluogo sannita (1976-1977) da sempre è stato un pallino di Vigorito, ed è l'unico a voler mettere la faccia in questo progetto dalla breve e dubbia durata. In percentuale diamo ancora Baroni favorito per la permanenza al 45%, Reja segua al 40%, Colantuono al 15%, Cosmi al 5%.
Verona ultima spiaggia
Contro la squadra di Fabio Pecchia, altro allenatore finito sulla graticola dopo 7 turni, Marco Baroni si gioca l'ultima carta. Lo ha detto anche il presidente Oreste Vigorito che Baroni non si tocca fino alla gara contro il Verona. Inoltre il presidente, prima di prendere decisioni affrettate, sta cercando di capire se davvero è Baroni il problema, o la causa è da trovare nel mercato inadeguato per la categoria. A quel punto si interverrebbe sulla squadra a gennaio dando al tecnico quei 2/3 rinforzi per puntare alla salvezza. Certamente se con l'Inter era quasi scontato non portare a casa punti contro il Verona non ci sono alibi. In caso di sconfitta l'esonero sembra quasi certo.
Il ritorno di zio Edy
Nelle ultime ore sta prendendo sempre più corpo l'idea di un ritorno di Edy Reja. Il primo contatto fra la dirigenza giallorossa e il tecnico goriziano risale all'estate 2016 quando Vigorito, appena rientrato alla guida della società, era in cerca del sostituto di Gaetano Auteri per affrontare la prima storica stagione in serie B. Il tecnico ex Napoli e Lazio è fermo ai box da una stagione. L'ultima sua esperienza è stata sulla panchina dell'Atalanta dove ha guidato i bergamaschi ad una comoda salvezza.
Il passato in Campania
Per 5 stagioni Edy Reja è stato sulla panchina del Napoli. Amato dal popolo napoletano, Reja è stato artefice di una doppia promozione, dalla C alla A. Ha collezionato 188 panchine tra campionato e coppa. Nel 2009, dopo 9 partite in cui la squadra partenopea raccolse solo 2 punti viene esonerato e sostituito da Roberto Donadoni. "Un amico, uno di famiglia, uno che avrà sempre la porta aperta al Napoli" è il ricordo del presidente Aurelio De Laurentiis.
I numeri del Benevento
Il giornale spagnolo Marca ha eletto il Benevento la peggior squadra d'Europa. Sette sconfitte in sette giornate, 2 gol fatti, alla prima con Ciciretti in trasferta con la Sampdoria e l’ultima di D’Alessandro contro l’Inter, e ben 18 al passivo. Numeri terrificanti, al netto anche di prestazioni positive come quella contro il Torino e Inter, e dall'assenza di giocatori importanti, su tutti Amato Ciciretti e Fabio Lucioni, fermato dalla vicenda doping.
Il precedente
Lo scorso anno il primo cambio di allenatore arrivò dopo solo due giornate. Ovviamente a Palermo dove il carattere ‘allegro' del presidente Maurizio Zamparini poco si sposava con quello pacato di Davide Ballardini che chiese le dimissioni dopo 180 minuti di campionato. La società rosanero chiuderà la stagione al penultimo posto, davanti all'Empoli, ampiamente retrocessa.