Belotti-Immobile, i gemelli del gol che salvano Ventura
La coppia del gol salva Ventura. Andrea "il Gallo" Belotti e Ciro Immobile in pochi giorni hanno spostato gli equilibri dell'Italia e cambiato gli orizzonti del tecnico ex Torino. Tecnico che aveva esultato con il gesto della cresta, mimato con la mano che sventola sulla fronte, per il primo gol del suo attaccante nel Torino. «Perché è come se lo avesse segnato lui stesso», spiegò il centravanti.
Coppia gol granata – Insieme, in sei mesi hanno invertito la storia della stagione del Torino. Dal 16 gennaio, prima partita di Ciro, titolare al suo ritorno in granata contro il Frosinone, Belotti ha segnato 11 gol in 20 partite, uno ogni 156 minuti. Nel girone d’andata, quando il partner d’attacco era Quagliarella, ne aveva realizzato uno ogni 874 minuti. L'ingresso dalla panchina dei due, al posto di Eder e del reprobo Pellè, ha trasformato l'Italia passiva vista allo Juventus Stadium in una squadra dinamica e capace di raddrizzare la partita. Visti dall'inizio a Skopje, sono diventati l'unico elemento davvero positivo di una squadra sbilanciata, senza idee, senza gioco. Un'Italia con troppi giovani, con due elementi chiave, Bernardeschi e Bonaventura, fuori ruolo in un 3-5-2 che non produce e non protegge.
Ventura, nazionale ibrida – Belotti e Immobile si scaldano quando il ct passa al suo modulo classico, primigenio, il 4-2-4 con Parolo finalmente a dare equilibrio al centrocampo, a un Verratti sofferente. Immobile si muove bene negli spazi, crea superiorità sulle fasce in una fase in cui gli azzurri riescono ad aprire e ad allungare la difesa avversaria. Ventura, scelto anche perché “faceva giocare bene il Torino”, anche grazie a loro due negli ultimi mesi, sta pagando una scelta ibrida. Vorrebbe imporre un suo stile, ma sta diventando una sorta di ibrido apatico di Conte. Il 3-5-2 funziona con delle caratteristiche precise negli uomini, che però gli uomini scelti da Ventura non presentano. A Torino, il ct ha dimostrato che si può interpretare il 3-5-2 anche con una vocazione intraprendente, offensiva: così giocava il Torino che ha violato il San Mamés e far tremare lo Zenit in Europa League.
Intesa perfetta – Al momento, è ancora un ibrido la sua nazionale. Non è un selezionatore che prende solo i migliori, non è ancora un allenatore che vuole selezionare gli interpreti più adatti alla sua visione di calcio. Dopo il caso Pellè, e le prestazioni non proprio illuminanti di Eder dopo gli Europei, sono destinati a trasformarsi nella coppia del futuro della nazionale. Immobile e Belotti, poi, si integrano alla perfezione. "Insieme ci troviamo benissimo — spiegava Belotti al Corriere della Sera — e ci aiutiamo a vicenda anche perché abbiamo caratteristiche simili: corriamo tanto, non diamo punti di riferimento e ci completiamo. Giocare con Ciro è molto facile, perché è bravissimo a far salire la squadra e a difendere il pallone, così io riesco ad arrivare nei metri finali più lucido. Sia per i gol, sia per gli assist".
Che futuro sarà? – Ventura, raccontava Immobile, "punta tutto sulle capacità del calciatore di leggere le azioni e fare i movimenti giusti. Per questo all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà. Ma lui mi ha aiutato a crescere, ci fermavamo spesso a parlare: ho capito che l’istinto non basta, ma devo ragionare per capire sempre qual è la cosa migliore da fare". Insieme, hanno spaccato la partita allo Juventus Stadium. Immobile ha già dimostrato d'essere punta matura, decisiva. E Belotti ha dimostrato di meritare un posto da titolare nella nazionale del futuro. Insieme, possono far decollare il progetto di Ventura.