Belgio, i tifosi vogliono Nainggolan: esposto striscione in ritiro per il ‘Ninja’
La mancata convocazione di Radja Nainggolan per le ultime due partite delle Qualificazioni ai Mondiali 2018 del Belgio ha fatto molto discutere. Il valore del giocatore e il solito eccellente stato di forma hanno fatto infuriare subito molti tifosi dei ‘Diables Rouges’ che sul web si sono lamentati per l’esclusione. A questi si sono aggiunti altri tifosi che hanno esposto, nel ritiro della nazionale, uno striscione in favore del centrocampista della Roma.
I tifosi e Hazard tifano per Nainggolan
Dallo scorso marzo il ‘Ninja’ non veste la maglia del Belgio, con il c.t. Martinez ha rapporti tesi. L’allenatore spagnolo, che ha sviluppato buona parte della sua carriera da tecnico in Premier League, non sembra avere intenzione di sotterrare l’ascia di guerra.
I tifosi belgi rivorrebbero il giocatore della Roma, uno dei centrocampisti più forti d’Europa, e oggi nell’allenamento a porte aperte della nazionale hanno esposto uno striscione con impresso il volto stilizzato di Nainggolan. Il calciatore è stato pubblicamente anche rimpianto da Thorgan Hazard, il fratello di Eden, che in conferenza stampa ha detto:
Tutti conoscono le qualità di Radja, è un ottimo giocatore. Sul campo, si sente quando gioca. Con le belle prestazioni nella Roma, si merita il posto. Inoltre, ha già dimostrato che può giocare in questa squadra. Peccato non ci sia, ma dobbiamo rispettare la scelta dell’allenatore. Personalmente, mi manca troppo perché giochiamo a carte insieme.
Mertens, Lukaku e i talenti di Martinez
La nazionale del Belgio ha una rosa fortissima. Martinez ha un numero impressionante di giocatori nel reparto offensivo, e basta leggere l’elenco dei convocati per capire quanto sarà complicato scegliere i titolari in avanti per l’allenatore, che sta giocando in attacco con Mertens e Lukaku, due dei giocatori più prolifici di tutto il 2017. E anche per supportare una squadra così colma di giocatori offensivi servirebbe Nainggolan, in tanti la pensano così ma non il c.t., che è quello che decide.
