Bayern, vittoria e orgoglio non bastano: Neymar porta il Barça a Berlino
Guardiola ci aveva creduto veramente. Prima della partita, quando in conferenza stampa aveva mostrato tutta la sua "sicumera" e dopo il gol iniziale dei suoi. Voleva fortemente ribaltare il risultato della prima semifinale, dimostrare al Continente tutta la sua bravura e volare in finale. Un sogno che è durato, però, davvero pochi minuti. Per l'esattezza: otto. Tanto è bastato al Barcellona per segnare il gol del pareggio e ammutolire successivamente l'impianto di Monaco con il raddoppio. A Berlino ci va il Barcellona e lo fa con pieno merito. Troppa la differenza tra l'undici di Luis Enrique e quello del suo vecchio amico, che è doveroso ricordare che ha giocato le due semifinali senza Robben e Ribery. Una differenza imbarazzante, specialmente nel reparto offensivo, dove il trio di fenomeni (questa sera in giallo) ha regalato fuochi d'artificio anche in casa tedesca. Grazie al risultato delle due partite contro l'ex allenatore, il Barcellona ha vendicato l'eliminazione di due anni fa e ritrovato una finale che mancava dal 2011. Quattro anni fa, con Guardiola in panchina, Messi e compagni fecero piangere Alex Ferguson. Ora saranno Massimiliano Allegri o Carlo Ancelotti a tentare di fermare questa incredibile e devastante squadra di fenomeni.
Neymar "spegne" la festa – Scesi in campo con il sangue agli occhi e con l'obiettivo "impossibile" di rimontare i tre gol incassati a Barcellona, senza subirne neanche uno, i ragazzi di Pep Guardiola si sono buttati a testa bassa dentro al match. Dopo l'occasione iniziale degli ospiti (destro di Rakitic respiro da Neuer) ed il tiro di Thiago Alcantara intercettato da Piqué, il Bayern Monaco trovava il gol al settimo con Benatia: bravo a staccare di testa, sugli sviluppi di un corner. Una rete che infiammava l'Allianz Arena, ma che svegliava anche i blaugrana del "Tridentazo" Messi, Suarez, Neymar. Proprio il tridente d'attacco più forte al mondo, pochi minuti dopo il vantaggio dei bavaresi, costruiva il gol del pareggio. Lancio in verticale di Messi per Suarez, tocco del "Pistolero" per l'accorrente Neymar e tap in del brasiliano facile facile. Tre tocchi di prima: sufficienti per confezionare il gol della tranquillità.
Una botta tremenda per Pep Guardiola e per il Bayern Monaco che, nonostante il pareggio, continuava ad attaccare e a creare palle gol, come quella del 18esimo dove, su colpo di testa di Müller, ter Stegen volava a togliere il pallone dall'incrocio. Serata di super lavoro per i portieri. Prima in evidenza quello blaugrana, decisivo su Lewandoski, e poi quello bavarese bravo a bloccare Messi, un attimo prima del raddoppio di Neymar al minuto 30. Il nono gol del brasiliano in Champions League, scaturiva da una fuga in campo aperto di Suarez che, come nell'occasione del primo gol, serviva al compagno la palla del 1-2. L'ultimo sussulto del primo tempo, avveniva in area catalana: sul tiro a colpo sicuro di Lewandowski, ter Stegen compiva un vero miracolo respingendo e bloccando il pallone a pochi centimetri dal 2-2.
Al rientro in campo, tanta la differenza vista nei primi 45 minuti, Luis Enrique faceva sedere in panca un acciaccato Suarez e inseriva Pedro. Complice un avversario già sazio (e già in finale) e spinto dal tifo dei suoi tifosi, il Bayern Monaco ha tentato almeno di raddrizzare la partita gettando in campo un po' d'orgoglio, nonostante la sfiducia per il passivo e una qualificazione ampiamente compromessa. Tra i più reattivi si faceva notare Bernat che, al 12esimo, ci provava da fuori area senza trovare la porta. Più preciso Lewandoski che siglava il gol del 2-2 al 15esimo, dopo un bel movimento al limite dell'area ed un destro a fil di palo. Dopo un'occasione sprecata, Müller riusciva a battere anche per la terza volta ter Stegen riportando in vantaggio i suoi compagni.
Con diciotto minuti ancora da giocare, altri tre gol da realizzare e un avversario stanco e mentalmente fuori dalla contesa, l'undici bavarese ha schiacciato sull'acceleratore fino alla fine, difendendo una vittoria che ha reso meno amaro il congedo continentale. Prima di un finale un po' troppo nervoso, con qualche contatto di troppo in campo, ancora Lewandoski al 33esimo si rendeva pericoloso con un sinistro deviato in calcio d'angolo da Piquè. L'ultimo squillo di una partita meravigliosa, arrivava nei minuti di recupero quando Neymar e Messi per poco non pareggiavano la sfida, grazie ad una ripartenza micidiale. La prima squadra a volare a Berlino è dunque il Barcellona di Luis Enrique. Per il Bayern Monaco un commiato a testa alta, generato soprattutto dai gol incassati al "Camp Nou" nell'ultima mezz'ora dell'andata. I blaugrana hanno messo in mostra una potenza di fuoco davvero devastante, ma anche una difesa che soprattutto nel secondo tempo ha sofferto più del previsto. Un dettaglio non da poco di cui Ancelotti o Allegri dovranno tener conto.