Bayern Monaco, Rummenigge rifiuta i bonus per Hummels al Borussia Dortmund
In Bundesliga c'è chi rifiuta clausole milionarie e mantiene un profilo integerrimo con il proprio passato, presente e futuro. E' il Bayern Monaco che davanti alla cessione di Mark Hummels al Borussia Dortmund ha confermato in via ufficiale di aver rifiutato nella trattativa un ‘bonus' di fronte all'eventuale successo in campionato da parte dei rivali gialloneri. A riferirlo alla stampa è stato Karl-Heinz Rummenigge, amministratore delegato del club bavarese campione di Germania.
Il no ai bonus in caso di vittoria del Borussia
‘Kalle' è stato chiaro sui termini del contratto che ha visto il ritorno del centrale difensivo al Borussia, la prima società in cui si è reso grande in Bundesliga. Non c'è alcun ‘rimborso' berso il Bayern in caso di successo del Dortmund in campionato: "Se il Borussia dovesse riuscire a vincere la Bundesliga non riceveremo alcun bonus ulteriore dalla cessione di Hummels. Be ho parlato con Hoeness e siamo rimasti d'accordo sulla linea da seguire: se il Dortmund vincesse la Bundesliga saremmo arrabbiati e non vogliamo guadagnare ricevendo soldi dalle nostre frustrazioni. I bonus arriveranno solamente per il cammino europeo, in Champions League".
La mentalità vincente del Bayern Monaco
Una scelta ‘controcorrente' in un calciomercato in cui le clausole spesso valgono più dei semplici contratti che si firmano. C'è chi inserisce bonus legati ad una eventuale recompra futura, chi ottiene percentuali su future cessioni e chi, in base a gol, presenze o vittorie, mette nero su bianco ulteriori entrate. Il Bayern no, mantenendo fede alla propria mentalità vincente: trofei e soldi devono unicamente arrivare attraverso i propri risultati e le proprie capacità tecnico-gestionali.
La guerra del Bayern agli stipendi folli
Noi non entriamo nel circolo degli stipendi folli: il Bayern nelle posizioni 17, 18, 19 e 20 del nostro organico ci dovranno giovani bravi e con stipendi bassi. Dobbiamo essere noi in grado di scoprirne tre-quattro all'anno e inserirli nel contesto
Lo stesso Rummenigge recentemente aveva alzato il tiro anche contro gli altri campionati europei, rei a suo dire di offrire stipendi troppo alti ai giocatori. Alla ‘Bild', il CEO del Bayern ha puntato l'indice sulla Liga, la Premier League e anche la Serie A. "Sono molto preoccupato per gli stipendi che vengono pagati, specialmente in Spagna, Inghilterra e Italia. La tendenza è verso il pagamento di stipendi netti che rischiano di destabilizzare la struttura del calcio in modo permanente. Prendendo l'esempio di Griezmann, il suo è uno stipendio milionario da doppia cifra all'anno e netto. Tutto questo deve essere moltiplicato per due, poiché il club è responsabile del pagamento delle tasse.